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AMBIENTE

Lipu: Tutelare e valorizzare l’ansa del Calore tra Pezzapiana e Ponticelli

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“Gli attivisti della Sezione LIPU di Benevento, nell’ambito del Progetto “L’oasi delle opportunità – Valorizzazione dell’Oasi Zone Umide Beneventane”, finanziato nell’ambito del Piano Azione Coesione “Giovani no profit” dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, continuano a condurre le scolaresche lungo il fiume Calore nel tratto che attraversa il centro urbano di Benevento. Questa volta è toccato agli alunni della III D del Liceo Scientifico Scienze Applicate del I.I.S. “Galilei – Vetrone”, accompagnati dalla docente di Scienze Naturali Maria Concetta Nicoletti, referente scolastica dell’Alternanza Scuola-Lavoro.

I giovani hanno raggiunto a piedi il quartiere Ponticelli partendo dalla loro sede scolastica in piazza Risorgimento, quindi si è osservato il tratto finale del torrente S. Nicola prima che questo confluisca nel Calore e il ponticello del II secolo d.C. sopra al quale transitava la Via Appia Traianea. Successivamente gli attivisti della LIPU beneventana hanno condotto gli studenti all’ansa del Calore a Ponticelli per osservare, grazie ad alcuni binocoli e ad un cannocchiale, uccelli acquatici come l’airone cenerino (Ardea cinerea), il cormorano (Phalacrocorax carbo) e la gallinella d’acqua (Gallinula chloropus), ma anche altre specie aviarie presenti, e comprendere le caratteristiche geomorfologiche del luogo che costituiscono una parte importante dell’ecosistema fluviale. Infatti questo meandro del fiume Calore, come tutte le anse pronunciate dei corsi d’acqua, attira molti uccelli acquatici, i quali si concentrano in tali luoghi poiché la scarsa pendenza del letto del fiume rallenta la corsa dell’acqua che deposita inerti fluviali, ossia ghiaia e sabbia, nella parte interna della curva erodendo invece quella esterna, e in questo modo gli uccelli hanno la possibilità di sostare nell’area ghiaio-limosa dell’ansa e di catturare più facilmente pesci e altri esseri viventi, quali alcuni invertebrati che si trovano sul fondo del fiume e nel limo delle sue rive.

Questo luogo è, infatti, un habitat ideale non solo per gli aironi, ma anche per gli uccelli cosiddetti limicoli, di cui due in particolare sono osservati da molti anni dalla LIPU beneventana nell’ansa di Ponticelli-Pezzapiana: il piro piro piccolo (Actitis hypoleucos) e il corriere piccolo (Charadrius dubius). Tali presenze sono state solo in parte confermate negli ultimi anni dai monitoraggi faunistici effettuati dalla zoologa ungherese Marta Kocsis per conto della LIPU nell’ambito della collaborazione con la Provincia di Benevento per la gestione dell’Oasi di protezione “Zone Umide Beneventane”, infatti è risultata una diminuzione numerica degli esemplari e una presenza meno costante, soprattutto nei mesi della riproduzione. Ciò è dovuto molto probabilmente alle mutate condizioni dell’ambiente circostante a questo sito che ha visto nell’ultimo decennio aumentare la presenza di fattori di degrado. E’ indubbio che l’abbandono di rifiuti è aumentato negli ultimi anni e questo ha procurato un aumento di specie aviarie onnivore come alcune appartenenti alla famiglia dei Corvidi, quali la cornacchia grigia (Corvus cornix) e la gazza (Pica pica), i cui esemplari non danno particolari problemi di convivenza con altre specie se sono numericamente ben inseriti nell’ecosistema. L’esplosione demografica di questi uccelli ha disequilibrato i rapporti ecosistemici tra specie animali e la loro invasività in quel particolare habitat fluviale disturba le specie acquatiche più sensibili.

Nell’ansa di Ponticelli-Pezzapiana c’è inoltre da rilevare la presenza di vegetazione di un certo interesse naturalistico nonostante abbia subito pesanti rimaneggiamenti dall’ultimo intervento di manutenzione idraulica effettuato nel 2016, realizzato per giunta nei mesi da aprile a giugno in pieno periodo di riproduzione della fauna selvatica. Si possono infatti notare immediatamente a valle della parte più pronunciata del meandro le tre fasce arboree tipiche dei nostri fiumi: proprio sulla riva ci sono giovani esemplari di salice bianco (Salix alba), alle loro spalle ci sono sporadici alberi di pioppo bianco (Populus alba) e infine alla sommità della scarpata spondale è presente il pioppo nero (Populus nigra) con alcuni esemplari.

In più nella fascia che va dai pioppi bianchi sino alla parte più inoltrata dei pioppi neri, è presente un interessantissimo canneto costituito dalla cannuccia di palude (Phragmites australis), questo costituisce l’habitat prediletto di alcune specie di uccelli acquatici anche rari come il tarabuso (Botaurus stellaris) e altri quali l’airone rosso (Ardea purpurea) e il tarabusino (Ixobrychus minutus). Purtroppo, però, in tale habitat il disturbo antropico riduce la presenza di specie ornitiche di rilevanza conservazionistica, infatti è presente in questo luogo un baraccamento, probabilmente abusivo realizzato a scopo abitativo da persone non identificate.

In più presso questo baraccamento vengono tenuti dei cani che scorazzano indisturbati sino alla riva del fiume abbaiando spesso e spaventando la fauna selvatica presente in loco. Pur ponendo molta attenzione agli animali d’affezione, la Sezione LIPU di Benevento fa notare che essi vanno accuditi e tenuti lontano dalle aree di maggiore interesse naturalistico per evitare ulteriore disturbo alla fauna selvatica tipica di quegli ambienti. Comunque sia è molto pericoloso abitare in quel sito poiché l’Autorità di Bacino Liri-Garigliano e Volturno nel Piano Stralcio Difesa dalle Alluvioni l’ha censito come fascia A, che rappresenta la zona più facilmente allagabile da una piena ordinaria del fiume Calore.

E’ venuto il momento di tutelare realmente quell’area del fiume Calore e la LIPU si adopererà prossimamente verso gli Enti preposti alla salvaguardia del territorio affinché si arrivi, anche in accordo con la proprietà della parte di ansa fluviale che è più all’interno rispetto al corso d’acqua, a creare un’area naturalistica ancora più attrattiva rispetto a quanto è attualmente. Per una valorizzazione ecocompatibile sarebbe inoltre necessario realizzare una struttura per il birdwatching in sommità all’altra sponda del fiume, nel quartiere Ponticelli lungo il marciapiedi della strada che conduce al Cimitero comunale, in modo che tutti i cittadini e i visitatori provenienti da fuori città possano godere delle bellezze della natura osservando gli uccelli che popolano il fiume”.

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