POLITICA
Angelo Fusaro (Udeur): ‘Nardone non sarà il mio sindaco’

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Angelo Fusaro, coordinatore cittadino dell’Udeur; già consigliere, di maggioranza prima, opposizione poi, durante i cinque anni di governo Pepe ha da sempre osteggiato un possibile accordo, poi avvenuto, tra il suo partito e Carmine Nardone.
L’Udeur, nei giorni scorsi, ha salvato Fausto Pepe. Il sindaco si ritrova con una minoranza, ma non sfiduciato. La scelta di Angelo Fusaro, e di altri tre consiglieri mastelliani, ha un significato prettamente politico. "Non mi sembrava, e l’ho detto fin dal primo momento, che fosse una buona decisione – spiega Fusaro -. A quaranta giorni dal decorso naturale del mandato, spedire a casa un sindaco che ha governato per cinque anni non ha senso. Credo, inoltre, che non sarebbe stato accolto in maniera positiva dai cittadini. Giustamente hanno, e pretendono, il diritto di scegliere essi stessi, attraverso il voto, chi debba rappresentarli".
Il passaggio dell’Udeur all’opposizione avvenne per variazioni nel panorama nazionale (il passaggio di Mastella dal centro sinista al centro destra). Dopo due anni di opposizione, appariva naturale schierarsi in contrapposizione alla coalizione uscente. Non è risultato facile, però, trovare una collocazione del partito che fosse gradita a tutti. Fusaro, ad esempio, si ritroverà a non candidarsi. Un chiaro segnale, quest’ultimo, d’imbarazzo. "Mi sembra una decisione di coerenza. Certo ognuno ne ha una propria, ma mi sembra evidente, una volta detto che non volevo l’alleanza con Nardone, che non mi candidassi in una coalizione da lui capeggiata".
Muovendo delle critiche al proprio partito si finisce, spesso, ai margini. "Io sono il coordinatore dell’Udeur. Se le mie decisioni risultano dannose per qualcuno, si agirà di conseguenza ".
Una posizione decisa, se presa con coscienza, va difesa. La decisione, in questo caso, sembra quella di dire no a Nardone a prescindere. "Nulla da togliere al Carmine Nardone uomo e politico. E’ lampante però il suo percorso politico fino ad ora. Riprendendo la battuta, fattami alcuni giorni fa, da un amico: Comunque vada, vincerà un sindaco di sinitra. Questo è quello a cui andiamo incontro".
C’era, insomma, un percorso alternativo che poteva essere intrapreso. "Nel sistema maggioritario, in cui ci troviamo, bisognava offrire agli elettori una forte coalizione di centro destra, con sindaco di centro destra, magari qualcuno dei consiglieri di opposizione della scorsa consiliatura. Il Pit è una coalizione, indefinibile politicamente, che non offre queste possibilità. E’ vero che nasce dalle problematiche del territorio, ma, secondo me, non è adatta a risolverle. Appena sorgeranno questioni di ordine pratico, potrebbe sciogliersi come neve al primo sole".
In realtà il candidato di centro destra esiste, si chiama Raffaele Tibaldi. "E’ un fatto innegabile; d’altronde è sotto gli occhi di tutti che non è appoggiato da una forte coalizione e parte, perciò, numericamente sfavorito. C’è da dire, che ci troviamo in un momento di congiuntura politica strana, tutto può accadere. La sovranità è cittadina, ed i cittadini potrebbero riservarci qualche sorpresa".
Per Angelo Fusaro non si prospetta, nonostante abbia evitato di candidarsi, una campagna elettorale da cittadino semplice. "Sto valutando, ma di certo non me ne starò a casa. A bocce ferme deciderò chi merita la mia fiducia e quindi il mio appoggio. Ne riparleremo allora".
Che sia possibile un ritorno di Fusaro tra i vecchi uderrini rimasti alla corte di Pepe?
Angelo Fusaro aspetta; aspetta come molti, il diradarsi delle ultime nubi.
Fonte | www.bmagazine.info | Vittorio Albanese