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Comune di Benevento

Mastella replica all’ex sindaco Pepe: “Non avevo alcun interesse a dichiarare dissesto”

Il vice sindaco Mazzoni: “L’obiettivo è quello di uscire fuori prima possibile da questo stato di sofferenza”

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“Non capisco che interesse potrei mai avere nel dichiarare il dissesto”. Così il primo cittadino di Benevento, Clemente Mastella, ritorna sulla conferenza stampa di Fausto Pepe di ieri pomeriggio.

Nel corso di un incontro con i giornalisti, il consigliere di opposizione aveva sottolineato la volontà politica del dissesto del capoluogo.

Dati alla mano, l’esponente della minoranza aveva voluto sottolineare alcune imprecisioni contenute all’interno del bilancio approvato dalla Giunta Mastella. Accuse, però, che il sindaco rispedisce al mittente attribuendo alla passata amministrazione il peso dei debiti del Comune.

Sulla vicenda è intervenuto anche il vice sindaco Erminia Mazzoni: “Relativamente a quanto dichiarato nelle scorse ore dal consigliere Fausto Pepe – ha scritto – mi preme evidenziare che sulla proposta programmatica contenuta nella domanda di acceso al fondo di rotazione, che ho seguito personalmente, i progetti dichiarati finanziabili sono 27 su 27 e la scelta di finanziare subito i progetti relativi all’E-government e al depuratore dell’area PIP è stata fatta dalla Regione Campania in base ai punteggi assegnati ai singoli progetti.

Appare, quindi, persino superfluo sottolineare che, in base alle regole della procedura, non avremmo potuto dare priorità al progetto riguardante il centro di cottura! Va, inoltre, evidenziato che le 27 proposte del Comune di Benevento sono state messe insieme tenendo conto delle linee strategiche dell’agenda 2014/20, così come richiesto dall’avviso, e non semplicemente sommando delle ipotesi.

In ogni caso – ha aggiunto – credo che il progetto relativo all’E-government rappresenti una priorità in quanto serve a rendere più funzionale ed efficiente la macchina amministrativa, a tagliare costi e tempi di attesa per i cittadini e ad aumentare le entrate del Comune. Questo, a mio avviso, è un obiettivo prioritario da perseguire, anche se meno facile da spendere politicamente.

Per quanto attiene, poi, il dissesto mi preme fare alcune considerazioni di carattere generale, lasciando quelle tecniche all’assessore competente. Il consigliere Fausto Pepe contesta le cifre facendo diventare incredibilmente opinabili i numeri, mentre io preferisco un diverso approccio ai problemi della città, più orientato a trovare soluzioni che a guadagnare punti personali e, comunque, partendo da alcuni dati di fatto.

L’amministrazione Pepe ha avviato alcuni anni addietro la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, tagliando servizi e applicando maggiori oneri tariffari e tributari. Gli articoli 243 bis e ter del TUEL prevedono che “il Comune ha la facoltà, qualora sussistano squilibri strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario, di ricorrere, con deliberazione consiliare, alla procedura di riequilibrio…”. Dunque, non l’amministrazione Mastella, ma la precedente amministrazione guidata da Fausto Pepe ritenne che il Comune versasse in condizione di squilibrio strutturale di bilancio in grado di provocare il dissesto e la Corte dei Conti per ben due volte ha respinto le procedure di riequilibrio proposte del Comune. Dunque, anche l’organo di controllo ha valutato come non evitabile il dissesto.

Per quanto attiene, infine, le cifre riguardanti l’esposizione debitoria del Comune (volutamente utilizzo un termine non di tecnica contabile ma di ordinaria gestione economica) – conclude Mazzoni – basterebbe solo evidenziare che i debiti fuori bilancio sinora accertati sono 31 (anche se coperti con un ulteriore indebitamento del Comune) + 19 + 6, ovvero 56 milioni. Debiti a cui va aggiunta anche la previsione di quelli in via di accertamento. Di conseguenza, che Benevento e i suoi cittadini siano da tempo in sofferenza è un dato oggettivo, non un atto di accusa. Le cause sono molteplici e talune risalenti a periodi precedenti alle amministrazioni guidate da Fausto Pepe.

Detto ciò, credo che l’obiettivo da perseguire oggi sia quello di uscire fuori prima possibile da questo stato di sofferenza e non di prolungare una dolorosa agonia attraverso una sterile guerra dei numeri”.

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