CRONACA
Limatola, scoperta discarica con materiale di risulta e dell’industria agroalimentare

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Sequestro preventivo di una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi nel territorio di Limatola, ma anche di due automezzi pesanti, utilizzati per la gestione di rifiuti non autorizzata. E’ quanto disposto dal Gip del Tribunale di Benevento, a seguito di complesse indagini coordinate dai magistrati della Procura della Repubblica del capoluogo sannita. L’operazione è stata eseguita dal Reparto Operativo Aeronavale e dal GICO del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli.
Secondo quanto si apprende, l’area in questione era stata individuata alla fine di giugno 2016 quando, nel corso di un’opera di ricognizione aerea finalizzata alla prevenzione e alla repressione di attività illecite sul territorio sannita, le Fiamme Gialle partenopee riuscirono a localizzare a Sant’Agata de’ Goti 18mila metri quadrati sottoposti a vincoli paesaggistici e ambientali – in quanto adiacenti ad un alveo e a due laghi artificiali identificati come oasi del verde -, che risultavano destinati alla gestione indiscriminata di una discarica di rifiuti speciali anche pericolosi.
I PRECEDENTI – L’intervento dei finanzieri, con il supporto dei tecnici Arpac e dei militari della Tenenza di Montesarchio, accertò poi la commissione in flagranza di reato di gravi violazioni alla normativa ambientale: infatti, furono fotografati lo sversamento e l’interramento di migliaia di metri cubi di rifiuti di ogni genere, tra i quali rifiuti speciali pericolosi provenienti dall’industria agroalimentare, smaltiti illecitamente grazie ad un copioso volume di documenti di trasporto falsi o alterati. In quell’occasione, oltre all’arresto di due persone e alla denuncia del rappresentante della società che svolgeva l’attività di trasporto per conto terzi, fu sottoposta a sequestro l’intera area unitamente a 25 automezzi da lavoro, un impianto di trito-vagliatura e vari documenti extracontabili.
Lo sviluppo successivo delle indagini ha consentito invece di acquisire nuovi elementi investigativi atti a dimostrare la prosecuzione – come si legge nel documento della Procura – “delle condotte illecite di smaltimento non autorizzato dei rifiuti da parte dello stesso soggetto rappresentante della società esercente l’attività di autotrasporto, nonché di individuare ulteriori siti di stoccaggio di materiali potenzialmente pericolosi”.
LA SCOPERTA – I successivi accertamenti tecnici effettuati dai militari del R.O.A.N. di Napoli – coadiuvati da Vigili del Fuoco, Arpac, Ispra e dal Centro di Competenza regionale BENECON – hanno dato esito positivo essendo stata rinvenuta la presenza sul sito di materiale di risulta derivato dall’edilizia nonché di sversamenti di recente fattura, in quanto privi di vegetazione spontanea, costituiti da fanghi disidratati, provenienti verosimilmente dall’industria agroalimentare e, precisamente, dalla lavorazione di pomodori.
“Le indagini – conclude il procuratore Conzo nel comunicato – proseguono ora con i rilievi tecnici sull’area deturpata e attraverso ulteriori attività investigative finalizzate a delineare il quadro complessivo di responsabilità e connivenze connesse alla realizzazione delle gravi condotte delittuose accertate e che hanno originato i provvedimenti emessi dal GIP”.
Foto: Ansa