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Cablelettra, apertura della Yazaki: il piano sarà rivisto

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Un incontro che ha gettato una luce di speranza sul destino dei lavoratori della Cablelettra di Limatola. Presso il Ministero dello sviluppo economico, ieri si sono riuniti i rappresentanti sindacali di Cobas, Fiom e Cisl, il referente della Yazaki corporation, la società giapponese che ha recentemente acquisito la Cablelettra, ed il commissario straordinario di quest’utlima, Vincenzo Sanasi D’Arpe.
“Noi – ha spiegato Francesco Amodio, dei Cobas – abbiamo definito irricevibile il piano industriale presentato dalla multinazionale. Il mantenimento di soli 71 posti su quasi 300 occupati in tutte le filiali italiane della Cablelettra è una vera e propria carneficina sociale. Per lo stabilimento di Limatola, la situazione è oltremodo drammatica: su 92 lavoratori soltanto 7, di cui cinque manager e due impiegati, potranno conservare il lavoro. Abbiamo chiesto un dialogo ed un confronto non semplicemente sui numeri, ma anche e soprattutto sulle attività, perchè sappiamo bene che produrre, significa necessariamente impiego di forza lavoro”.
E, proprio su questo punto, è stato fatto un importante passo avanti. La Yazaki si è dichiarata disponibile a rivalutare il piano, contemplando la possibilità di lasciare negli stabilimenti italiani Cablelettra tutte le attività di logistica e assistenza clienti, non quelle però relative alla produzione che saranno comunque trasferite in altri paesi, come la Polonia e la Turchia.
“Un punto tuttavia – ha aggiunto Amodio – non ci vede in accordo, e riguarda il contratto; in sostanza, la società intende modificarlo, passando da metalmeccanico a quello del commercio”.
Intanto è stato deciso un nuovo incontro.
Le parti si rivedranno nuovamente lunedì 21 alle 14.30, sempre presso la sede del Ministero dello sviluppo economico. Nel frattempo, i lavoratori della Cablelettra di Limatola, su richiesta della società, hanno deciso di sospendere la protesta; torneranno a lavoro proprio nella giornata di lunedì.

 

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