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‘Ma la sentenza non riguarda gli altri impegni assunti da Zamparini’

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Il TAR della Campania con una recente sentenza ha stabilito che Maurizio Zamparini deve abbattere i capannoni abusivi ma non è tenuto a cedere al Comune l’area del Parco fluviale. “La importante decisione – si legge in una nota a firma del presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona, è stata assunta dopo due anni dal ricorso presentato dall’Ente su sollecitazione dell’avvocato Nazzareno Lanni, Dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Benevento, il quale aveva verificato, dopo un lungo contenzioso epistolare, che l’imprenditore friulano non voleva mantenere gli impegni assunti con il Comune a marzo del 2005 e ad ottobre del 2006. Il Tribunale Amministrativo ha rigettato tutte le eccezioni e le difese di Zamparini il quale ha sostenuto che era stato costretto a firmare quegli accordi che però erano viziati da presunte illegittimità. In modo particolare ha ritenuto che i tre capannoni costruiti nell’area destinata a parco fluviale non erano da considerare abusivi, nonostante l’Ente avesse annullato la Concessione Edilizia con la quale erano stati autorizzati nel 2002.
Su questo punto il TAR è stato esplicito: quegli edifici sono abusivi e Zamparini deve abbatterli, rispettando l’impegno firmato nel 2005. Il Tribunale Amministrativo ha pure stabilito che l’imprenditore o comunque chi gli è subentrato alla guida della società Becom, deve ristrutturare la antica masseria valorizzando i reperti archeologici rinvenuti e deve completare i lavori del Parco fluviale, ma non è obbligato a cederlo al Comune”.
“Questo è, a mio avviso, l’elemento più significativo della sentenza. – prosegue Corona – Il Tar sostiene, infatti, che Zamparini non è tenuto a rispettare la parte dell’accordo firmato il 2 marzo 2005 con l’architetto Francesco Cassano, allora Dirigente del Settore Urbanistica del Comune e poi ribadito con l’accordo del 12 ottobre 2006, firmato dal nuovo dirigente, l’architetto Mario De Lorenzo, che prevedeva ‘l’obbligo della parte privata alla cessione gratuita a vantaggio della amministrazione comunale … dell’area di 21.330 metri quadrati’ che lo stesso Zamparini si impegnava ad attrezzare come Parco fluviale. Secondo il TAR i due dirigenti per sottoscrivere quell’impegno specifico, dovevano essere autorizzati preventivamente dal Consiglio Comunale con apposita deliberazione perché di tratta di ‘acquisti e alienazioni di immobili’. Invece, Cassano fu autorizzato a firmare l’accordo con una determina firmata da sè stesso, mentre De Lorenzo fu autorizzato dalla famigerata delibera 150 adottata dalla sola Giunta Comunale. E’ evidente, quindi, che per il caso specifico le responsabilità di questo ulteriore vantaggio conseguito da Zamparini a danno della collettività, sono da attribuire, equamente, sia al centrodestra che al centrosinistra”.
“E’ bene ricordare, però, che la sentenza del TAR – conclude Altrabenevento – non riguarda gli altri impegni di Zamparini, cioè il completamento a sue spese dell’asse interquartiere nord-est, il contributo per i sottopassi ferroviari, la cessione della strada interna al lotto commerciale, che neppure sono stati rispettati per ritardi che però devono essere attribuiti soprattutto a questa amministrazione".