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Castelpoto, il Comitato per la Legalità e la Trasparenza chiede chiarimenti sul servizio idrico

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“Il Comitato Provinciale per la Legalità e la Trasparenza scende in campo con azioni concrete e questa volta a tutela dei cittadini di Castelpoto. La questione riguarda una gravissima anomalia procedurale, con rilevantissime ricadute economiche negative per tutti i cittadini per quanto concerne la comunicazione trasparente sulla questione acqua potabile, che è un servizio pubblico essenziale”. Così in una nota gli esponenti del Comitato provinciale per la Legalità e la Trasparenza.
“Il 26 ottobre 2015 – si legge nella nota -, il CABIB (Consorzio Acque Bacini idrologici Beneventani) avvisava i cittadini di Castelpoto che dal giorno 2 novembre la sede di Torrecuso sarebbe stata chiusa e che tutte le pratiche relative alla gestione del servizio idrico integrato sarebbero state svolte presso la sede di Gesesa spa (Gestione Servizi Sannio). Dopo avvenuta Aggregazione, con delibera del Consiglio Comunale di Castelpoto n° 17 dell’ 8 aprile 2016 relativa al piano di razionalizzazione delle società partecipate, Il CABIB é stato riconosciuto Ente in cui è indispensabile la prosecuzione della partecipazione del Comune.
Tuttavia – proesgue il Comitato – non compare sul sito del Comune di Castelpoto nessun Atto di aggregazione, nonostante il Comune sia socio CABIB (atto registrato in Benevento, il 16 ottobre 2009 n° 3747) e che su di essi ha l’obbligo di sorveglianza gestionale, per Legge. Inoltre sul sito Gesesa.it, nell’elenco delle tariffe per i Comuni-utenti, non compare il comune di Castelpoto, né sono rese pubbliche sul sito del CABIB le motivazioni giustificative della maggiorazione delle tariffe relative alla fatturazione inviata ai cittadini castelpotani dall’aggregato GESESA, i cui importi sono maggiorati rispetto alla precedente fatturazione CABIB.
Ad aggravare ulteriormente la situazione di grave incertezza e di disagio per tutti i cittadini – spiega la nota -, va segnalata la completa latitanza del sindaco di Castelpoto Vito Fusco, il quale a parole si dice sorpreso per le tariffe maggiorate, e purtuttavia mantiene un comportamento gravemente irresponsabile non rispondendo alla chiamata pubblica fornitagli prima dal Comitato An.Te.Ca. e poi dalla minoranza consiliare che si è subito mobilitata. Infatti, la richiesta di incontro pubblico avrebbe orientato una cittadinanza che adesso è spaesata e all’oscuro di quanto sta accadendo alle sue spalle e che ancora una volta si sente colpita e defraudata.
Chiediamo – concludono dal Comitato – che siano rispettate le regole fondamentali della Trasparenza, quelle ben definite dal Garante al quale ci appelliamo con una nota precisa sull’argomento. Siamo a disposizione per ogni confronto anche pubblico sulla vicenda ed assicuriamo che questa storia non finisce qui”.
Intanto, il primo cittadino di Castelpoto, Vito Fusco, informa che venerdì 20 maggio alle ore 17:30 presso la sala conferenze del centro sociale sito in via Togliatti Castelpoto si terrà un incontro pubblico al quale parteciperà Emilio Porcaro, Responsabile relazioni esterne di Gesesa e Raffaele Scarinzi, presidente del Cabib.
Si cercherà di fare chiarezza sul caro bollette e sui costi del servizio idrico integrato e soprattutto sulle scelte future del soggetto gestore.
Parteciperanno gli amministratori dei comuni ex Cabib aderenti al servizio idrico integrato (Vitulano, Foglianise, Paupisi e Torrecuso, Castelpoto).
L’incontro è aperto a tutti i cittadini della Valle Vitulanese.