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POLITICA

‘Sel, gestione verticistica e partito inesistente’

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Non trovare acque agitate nel centrosinistra è davvero un controsenso. La spinosità delle questioni, ma anche l’attenzione critica alle vicende prima in casa propria, non sempre sono elementi in grado di generare unitarietà d’obiettivo. E così, “avevamo già denunciato i pericoli di una svolta verticistica in SEL e purtroppo – nostro malgrado – non siamo riusciti a porvi rimedio ed a tre mesi dall’elezione dei nuovi vertici provinciali del partito dobbiamo amaramente constatare che avevamo ragione. La narrazione vendoliana viene, dunque, mal tradotta dai vertici locali del partito. C’era da ricostruire cultura, organizzazione, luoghi di discussione e di proposta, presenze nelle nostre realtà”, scrivono i membri dell’Assemblea federale Massimiliano Bencardino – Luigi Meccariello – Rito Martignetti – Giuseppe Cognetti – Anna Maria Mollica – Vincenzo Testa – Lorenzo Cicatiello – Luigi Lanni – Felice Simeone – Giovanni Minelli – Francesco Falace, “ed invece assistiamo ad un partito che non esiste. Un partito, infatti, non vive di interpartitici e riunioni nello studio del presidente provinciale, ma vive di partecipazione costruita nelle strade, nei comuni e nei luoghi di lavoro. Ci chiediamo, dunque, dov’è stato discusso il nostro sostegno al sindaco Pepe? quale il luogo in cui il partito ha definito le modalità di individuazione del candidato sindaco rinunciando completamente alle primarie? Quali, se ci sono, le motivazioni politiche che soggiacciono a queste scelte?”.

“Sono circa tre mesi -prosegue la nota – che SEL si è data un nuovo vertice, ed in tre mesi non si è stati capaci non solo di trovare una sede, ma nemmeno di convocare una sola riunione della Assemblea federale, organo direttivo provinciale del partito.

Questo è solo il minimo per poter pensare di costruire spazi di partecipazione democratica, che invece avevano caratterizzato il percorso politico di SEL finora, con quel piccolo ma importante elemento di trasparenza e comunicazione che avevamo allestito col sito internet o con il congresso aperto a tutti, anche attraverso lo streaming via internet. Le cose buone che hanno avvicinato persone attive nel sociale e nell’associazionismo, sono state completamente offuscate da una gestione del partito tipica della vecchia e defunta sinistra sannita.

A questo poi va aggiunto che, contrariamente a quanto aveva dichiarato il segretario provinciale, SEL ha completamente rinunciato a dire la propria sui “grandi temi che in questa città nascono nella cittadinanza”, rinunciato alle primarie come strumento non solo di individuazione del sindaco cittadino ma anche come strumento di partecipazione democratica alle decisioni e rinunciato, inoltre, ai buoni propositi di anteporre i programmi alle meno nobili questioni organigrammatiche del Comune e della Provincia, e completamente assente, infine, sulle battaglie di democrazia di genere, che oscurano il percorso amministrativo del sindaco uscente che si vuole ricandidare.

In questi mesi SEL avrebbe dovuto mostrare il volto nuovo di un partito da costruire ed invece ha speso tutte le proprie energie di volta in volta per chiedere la testa di questo o quell’assessore, per chiedere conto degli assetti istituzionali, per infilarsi in sterili discussioni sui confini politici delle alleanze.

Strano capitolo, poi, questo del perimetro di una alleanza. Si usa dire che la “mano destra non sa quello che fa la sinistra”, e questo proverbio popolare sembra quanto mai appropriato all’operato del segretario provinciale, il quale si è molto speso nel dichiarare che SEL non si può alleare con il Terzo polo, ma evidentemente lo stesso principio non vale per la cogestione amministrativa del comune di cui è consigliere con delega, a Telese Terme, nel quale trovano posto contemporaneamente il segretario provinciale di SEL ed il responsabile della Valle Telesina del Popolo delle Libertà.

A chi si è speso per conferire a SEL uno spazio di democrazia e partecipazione quest’operato non può assolutamente andare bene. Queste pratiche hanno già prodotto tanti danni alla sinistra e non vogliamo che si continui a produrne”.

Dalle valutazioni all’agire politico: “E’ per questo – conclude la nota – che chiediamo una immediata ed improrogabile convocazione dell’Assemblea federale, che discuta nel merito del candidato sindaco da sostenere, delle alleanze e dei programmi politici per la città di Benevento e per tutti i comuni che andranno al voto nella prossima tornata elettorale”.

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