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Degrado al Malies, “La Città che Vogliamo”: “Il sindaco restituisca l’area alla città”

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“Dopo un anno e mezzo di attese, da quel famoso 4 aprile, la risposta dell’Amministrazione Comunale, allo stato di degrado del Malies, è la chiusura dello stesso con un nastro bianco rosso apposto dai vigili del fuoco a mo di transenna, che dovrebbe rappresentare la messa in sicurezza dell’area. Addirittura il proclama dell’assessore alle attività produttive De Luca che, uscito sonnacchioso dal suo letargo, dice chiudiamo il Malies”. E’ questo il commento del Forum delle Associazioni “La Città che Vogliamo” in merito all’abbandono della struttura che ospitava il Malies.

“L’ennesima presa in giro per una città ed un commercio – prosegue la nota – che sono alla morte. Quella della ex Piazza Commestibili, è un area di vitale importanza, strategica, altamente culturale che versa da anni in condizioni pietose nell’indifferenza di una Amministrazione Comunale che dice di voler puntare sulla cultura e sul rilancio dei beni artistico architettonici.

Il Malies – sottolineano da ‘La città che vogliamo’ – vandalizzato, distrutto, devastato. Fili di rame rubati ai cavi elettrici. Cumuli di immondizia ovunque. Odore nauseabondo. Insomma a rischio la pubblica incolumità a tutti i livelli. Attività commerciali che hanno chiuso una dietro l’altra. Posti di lavoro persi. Degrado generale in quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città: il centro storico. Chiediamo a gran voce un intervento d’imperio dell’amministrazione per porre fine a tutto ciò. Un po’ di decisionismo, per risolvere un problema che dovrebbe investire anche la Soprintendenza, visti i preziosi reperti che si trovano in loco. Le chiacchiere legali su convenzioni o meno esistenti, non sono più giustificazioni. Non ci sono più ragioni da sentire.

Il Malies è della città. Il sindaco – conclude il forum – a nome di tutti i cittadini, indossando la fascia tricolore, dovrebbe riprenderselo e restituirlo a Benevento. Poi il momento delle soluzioni per far rivivere la struttura. E siccome non ci piace la politica urlata, ma quella delle concretezze, abbiamo individuato anche progettualità concrete per la rivitalizzazione dell’area. Ma tutto al momento opportuno”.

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