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CRONACA

Pietraroja, le guardie zoofile dell’Enpa scoprono un richiamo illegale per volatili

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Le guardie zoofile del nucleo antibracconaggio hanno scoperto e sequestrato un dispositivo illegale per la riproduzione e la diffusione dei richiami delle quaglia. Il fatto è accaduto sul massiccio del Matese, nel territorio di Pietraroja.

Intorno all’una di notte, una pattuglia stava percorrendo un tratto della montagna quando ha sentito un suono particolare, appena percettibile nel momento in cui cala il vento. Allertati dalla strana coincidenza, gli agenti hanno attivato una sofisticata apparecchiatura elettronica per individuare la provenienza e la distanza approssimativa del suono e per stabilirne la posizione.

Seguendo le indicazioni, gli agenti dell’Enpa hanno raggiunto una zona scoscesa e poi hanno proseguito a piedi, per circa 700 metri, fino al punto nel quale era stato posizionato il richiamo per i volatili.

Una volta sul posto, le guardie hanno disattivato il suono e aperto il meccanismo con un flex. Il richiamo, infatti, è costituito da due casse di ferro, di spessore notevole, all’interno delle quali si trovava l’apparecchiatura necessaria alla riproduzione ed alla diffusione dei suoni dei volatili. Il materiale è stato sequestrato.

In particolare, venivano diffusi i richiami del maschio e della femmina della quaglia, così da attirare gli animali della specie in quell’area per andare la mattina dopo a spararli oppure a far allenare il cane da caccia. Una pratica punita dal codice penale e, ancor più grave, se si considera che attualmente il periodo venatorio è chiuso e il massiccio del Matese è un un sito di interesse comunitario. Un atteggiamento che denota il particolare senso di disprezzo verso le regole poste a salvaguardia degli animali e dell’ambiente.

L’incessante attività antibracconaggio delle guardie zoofile verrà ulteriormente rafforzata e perfezionata, al fine di individuare e consegnare all’Autorita Giudiziaria i colpevoli.

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