Religione
Madonna delle Grazie, l’arcivescovo Mugione invita i beneventani all’umiltà sull’esempio della Serva di Dio
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E’ un invito a meditare sull’umiltà di Maria, che nonostante sia la Madre di Dio si è data l’umile appellativo di sua serva, quello che l’arcivescovo metropolita di Benevento, Andrea Mugione rivolge ai beneventani e non solo che hanno gremito la basilica della Madonna delle Grazie nel giorno in cui la città capoluogo del Sannio ricorda la sua patrona e protettrice.
“Ognuno di noi si metta al servizio dei bisogni dei fratelli – ha dichiarato Mugione nella sua insolitamente breve ma intensa omelia. “Vinca – ha aggiunto – la tentazione terribile del mondo contemporaneo di ritenersi autosufficiente e padrone della propria vita dimenticando di vivere con gratitudine verso Dio e con dipendenza assoluta da un Padre da cui tutto deriva e a cui tutto va restituito.”
Un invito, dunque, a vivere secondo l’esempio di Maria, definita nella celebrazione solenne “capolovoro di grazia” e “per la cui intercessione tutti possiamo essere rigenerati e ricreati giusti”.
La cerimonia religiosa, animata dal “Concertus Sacrae Armoniae” diretta dal Maestro Antonio Caporaso, è stata preceduta da un ingresso solenne dell’Arcivescovo Mugione, che dalla sagrestia ha percorso parte della navata laterale e proseguito verso l’altare attraverso la navata centrale.
Presenti anche autorità militari, religiose e civili, tra cui il prefetto Paola Galeone.
La giornata di oggi segna anche la solenne restituzione alla popolazione sannita e beneventana dell’altare recentemente riqualificato su cui è posta la teca con la Madonna delle Grazie, un’operazione avvenuta dopo la prima restaurazione post-bellica che ne aveva alterato le fattezze originarie.
A testimonianza delle fede dei beneventani si è poi ripetuto il tradizionale rito di accensione della lampada per mano del primo cittadino di Benevento, Fausto Pepe, che, accompagnato dal dirigente della Polizia Municipale, Giuseppe Moschella, ha posizionato il simbolo dell’amore e della gratitudine della città sull’altare della Madonna a perenne segnale di riconoscenza di un popolo su cui calò la grazia mariana durante un’epidemia di colera nel lontano 1837, anno in cui la costruzione della Chiesa, annessa al convento dei Frati Minori di Benevento fu promossa in voto dal Comune.