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A Pesco Sannita dibattito su trivellazioni, rischi per la salute e per l’agricoltura

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Si è svolto ieri sera il dibattito pubblico su “Trivellazioni petrolifere e rischi per la salute, agricoltura, ambiente” promosso dalla Proloco, Circolo Cacciatori e Forum Giovanile con il patrocinio del Comune di Pesco Sannita.
Nelle relazioni degli esperti Franco Ortolani, Sabino Aquino e Alessio Valente è emerso con chiarezza come i quattro progetti campani di ricerca di idrocarburi: Santa Croce, Pietra Spaccata, Case Capozzi e Nusco tutti ricadono con almeno uno o con più comuni nella provincia sannita; questo impone alle comunità locali responsabilità ed impegno per le conseguenze che tali ricerche possono rappresentare per il territorio.
Una delle emergenze è rappresentata dall’area di alta sismicità, classificata come 1° zona, che attraversa i quattro progetti ; la cartografia ufficiale non lascia margini di opinabilità; le testimonianze dei tempi remoti, come il sisma del 1688, a quelle più recenti del 2012 e del 2013 stanno ad indicare che l’area è attiva e pertanto impone l’adozione della massima precauzione.
La presenza di corsi d’acqua e di due bacini idrografici che alimentano gli invasi di Campolattaro e di Occhito rappresentano un patrimonio notevole di acqua adatto a sopperire alla scarsità di sorgenti che caratterizza i territori lontani dai complessi montuosi del Matese e del Taburno che invece ne sono ricchi. L’esperienza della Basilicata ci insegna che quando c’è un incidente la prima risorsa a subirne le conseguenze è quella idrica: bastano piccole quantità di idrocarburi per rendere inutilizzabili sorgenti, corsi d’acqua e invasi.
Sempre l’esperienza della Basilicata ci insegna che i giacimenti di idrocarburi presenti nell’Appennino non possono essere trasportati attraverso le tradizionali condutture perché altamente corrosivi, quindi hanno bisogno di essere depurati perché molto ricchi del micidiale idrogeno solforato, ma anche benzene, formaldeide, idrocarburi policiclici aromatici, ecc . Questa operazione deve avvenire in loco e sono all’ordine del giorno emissioni nell’atmosfera ed eventuali incidenti.
Infine, l’agricoltura appenninica fatta di cereali, vino, olio, zootecnia, poco generosa nelle quantità, ma di altissima qualità, insieme ai beni comuni dell’acqua aria suolo e paesaggio risentirebbe delle trivellazioni così come tante testimonianze raccolte nel documentario hanno esplicitato con “L’Oro vero – Storie di resistenza contadina” proiettato nel corso della serata.
L’iter autorizzativo prevede le conferenze dei servizi a cui i sindaci potranno partecipare ed esprimere il loro parere vincolante, meglio se a tali scadenze ci si arrivi con tanti appuntamenti di riflessione, incontri e tavoli di lavoro. Bisognerà muoversi rapidamente perché la legge 164/2014 meglio conosciuta come “Sblocca Italia” impone un’accelerazione nell’iter in questione.
Sono inoltre intervenuti: il Sindaco Antonio Michele, Lelio Romano, Goffredo Pesiri, Raffaele Troncone, Maria Grazia Marchetti, Raffaele Amore, Vincenzo Portoghese, moderati da Orlando Vella; bella è stata la testimonianza di Andrea Di Martino del Forum Giovanile: “Sono un giovane che non vuole andare via dalla propria terra, su questa terra spera invece di viverci e costruirsi una famiglia e soprattutto di salvaguardarne la salubrità e bellezza che la caratterizzano e di tramandarla ai propri figli ed alle future generazioni”.