Basket
Si è dimesso il presidente del Basket Telese Terme

Ascolta la lettura dell'articolo
Telese-Casavatore, la combattuta gara di domenica scorsa valida per la quinta giornata di andata della poule Qualificazione del torneo di serie C regionale, chiusa con il successo all’overtime degli ospiti partenopei, diretta dai fischietti di Terra di Lavoro Radicetti e Della Peruta, oggetto di feroci contestazioni da parte del pubblico termale alla sirena del 45′, ha avuto strascichi pesanti, ed imprevisti. Con una lettera pubblica, infatti, il presidente della formazione telesina, Dionigi Marcuccio, ha preannunciato le sue “dimissioni volontarie dalla carica, con riserva di indicare un nome come possibile futuro incaricato a tale rappresentanza a far data dal giorno successivo alla discussione del ricorso effettuato dal Basket Telese Terme per sola opportunità di giusta rappresentanza in giudizio”. Dunque, parlandosi di ricorso si parla di provvedimenti adottati, appunto quelli (5 giornata di squalifica al campo, 5 al tecnico De Martino, 4 all’atleta Mainolfi, multe per 3000 e passa euro) contro i quali, nel corposo testo della lettera, si scaglia Marcuccio. E’ infatti in relazione al comunicato n. 605 del 15.02.2011 prodotto dal comitato tecnico regionale della F.I.P., ufficio giudicante n°281, nel quale “si riporta erroneamente che ‘il dirigente addetto agli arbitri Signor Marcuccio Dionigi non svolgeva compiutamente il proprio compito, sia non accertandosi che gli spogliatoi arbitrali fossero dotati della relativa chiave, né impedendo l’accesso ai predetti spogliatoi arbitrali di persone non autorizzate ed, infine, tenendo un comportamento meramente passivo in occasione dell’aggressione all’arbitro’” che Marcuccio ha preso questa decisione, ritenendo la valutazione espressa non rispondente affatto a quanto descritto, al punto che “nel post-partita l’arbitro Radicetti ringraziava non solo il già citato Dionigi Marcuccio, ma tutta la dirigenza, anche in presenza di testimoni, per averlo difeso, ‘in un’occasione veramente difficile’. Ciò non toglie che non è affatto venuta meno la condanna del “vile atto subito dal sig.Radicetti”.