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Buonalbergo e i rifugiati politici: tre cittadini danno vita al “Movimento No Cara”

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Ancora polemiche sulla vicenda dell’ex sede universitaria di via Cappella, a Buonalbergo, che il Comune ha messo a disposizione della Prefettura di Benevento per realizzarne un centro di accoglienza per immigrati richiedenti asilo politico.

Dopo l’avviso della settimana scorsa con il quale il sindaco Miele ha informato la cittadinanza di voler avviare un referendum informale per conoscere la volontà dei cittadini sulla questione, è dell’ultima ora la nascita di un comitato contro l’apertura della struttura nel centro sannita.

“Il Movimento No CARA a Buonalbergo – spiegano in una nota i tre promotori Cesare Festa, Gianfranco Antonaccio e Ivan Mercurio – avrà l’impegno costante di sensibilizzare i cittadini, confusi dalle Istituzioni, su quanto sta accadendo nel nostro Paese, rendendoci promotori di ogni iniziativa utile e necessaria al raggiungimento di un documento ufficiale che annulli le delibere riguardanti l’apertura di un C.A.R.A. nel nostro paese.

Un documento che potrebbe essere redatto in 5 minuti dal Sindaco Miele e dagli Assessori Di Matteo e Marinaro. Ci piace ribadire i loro nomi e continueremo a farlo, poichè sono loro i firmatari degli unici documenti ufficiali presenti e, qualsiasi cosa dicano, non potranno mai dimostrare il contrario.

Il nostro NO ad un C.A.R.A. – continuano nella nota – è motivato da uno studio attento, portato avanti nelle scorse settimane mediante il confronto con realtà come la nostra che hanno aperto le porte agli “sfortunati” rifugiati, paradossalmente i meno menzionati quando si discute di aperture di tali centri.

Ci teniamo a dire come alla base del nostro no non ci sia un discorso razziale, ma è sotto gli occhi di tutti come il “fenomeno CARA” sia esploso negli ultimi anni in Italia. Un fenomeno che ha visto sempre più persone lucrare sulla pelle di poveri “sfortunati” che non hanno la minima intenzione di essere relegati in dei centri nei quali non vengono trattati con la dignità che si deve ad un essere umano.

Diciamo NO per il numero spropositato di rifugiati che si vogliono accogliere nel nostro paese. 170 profughi (è questa la cifra messa nero su bianco sui documenti) equivarrebbero a circa il 30% della popolazione di Buonalbergo. Un numero spaventosamente alto che potrebbe aumentare visto il rischio di un sovraffollamento della struttura a causa della lentezza delle Istituzioni a gestire le singole pratiche e del numero sempre maggiori di rifugiati che giungono nel nostro Paese.

Diciamo no per una questione di sicurezza. Quando si parla di sicurezza non bisogna commettere l’errore di pensare al semplice rifugiato che delinque. Nelle piccole realtà come la nostra i rifugiati non hanno sbocchi ed è naturale una loro “rivolta” per richiedere una condizione migliore. Focolai di una possibile rivolta dovrebbero essere gestiti dalla locale caserma dei Carabinieri che, con tutto il rispetto, non crediamo possa contenere l’ira di centinaia di persone. Questo è un punto fondamentale.

I nostri amministratori continuano a rasserenare le persone dicendo che ci sarà un aumento delle forze di sicurezza. Questa è una grandissima bugia, in quanto un aumento delle forze dell’ordine potrebbe esserci solamente nel momento in cui sia dimostrato, nel tempo, un aumento del tasso di criminalità all’interno del paese. Detto questo, è giusto informare la popolazione di come la preoccupazione sia dilagante anche nei centri limitrofi. Non è un mistero che, nel mese di Dicembre, il sindaco di Casalbore (paese distante 3km) abbia chiesto lumi alle Prefetture di Avellino e Benevento riguardo l’iniziativa intrapresa dalla Giunta di Buonalbergo, sottolineando come i suoi cittadini siano preoccupati e come Casalbore non possa dare nessun supporto per quanto riguarda la sicurezza, poichè sprovvisto di una locale Stazione di Carabinieri.

Diciamo NO per una questione sanitaria. Già oggi la nostra popolazione non ha una guardia medica e si ritrova nel panico e nell’emergenza più totale ogni qual volta una persona è costretta a ricorrere alle cure mediche. Come potremmo assistere anche questi rifugiati?!

Diciamo NO perchè pensiamo che la struttura da destinare al C.A.R.A. possa essere destinata a soluzioni migliori per la cittadinanza. Soluzioni che, con una maggiore collaborazione da parte di tutti, possano portare dei veri benefici al nostro paese.

Diciamo NO perchè non c’è certezza dell’aumento dell’occupazione a Buonalbergo e perchè per il Comune di Buonalbergo non ci sarà nessun vantaggio concreto e nessuna possibilità di gestione del C.A.R.A. . Sarà una società esterna a gestire la struttura, così come accade in tutto il resto del Paese.

Diciamo NO, infine, per rispetto di circa 800 cittadini che si sono già espressi mediante una petizione popolare ribadendo il loro no all’apertura della struttura.

Nonostante tutto, – proseguono – l’amministrazione comunale ha deciso di andare avanti. Per legittimarsi agli occhi delle Istituzioni ha pensato bene di indire una consultazione popolare venendo meno alla prassi che disciplina le modalità di svolgimento delle consultazioni indicata all’interno dello Statuto del Comune di Buonalbergo; ma cosa più grave, sta proponendo ai cittadini schede “segnalate” attraverso una consegna diretta nelle abitazioni private. Non vogliamo chiederci il perchè, ma crediamo che chi di dovere sappia cosa fare.

Detto questo, in una “situazione normale” una Giunta avrebbe preso atto di quanto sta accadendo e avrebbe fatto un passo indietro. Perchè da noi non è così? Perchè, cari amministratori, vi sta tanto a cuore l’apertura di un C.A.R.A.? Domande per le quali probabilmente non avremo mai una risposta, ma che sappiamo a chi porre: al Sindaco Miele e agli Assessori Marinaro e Di Matteo!

Noi andremo avanti – conclude il Movimento – finchè un documento ufficiale non chiuda la questione, informando le persone ignare di quanto sta accadendo”.

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