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I lavoratori degli ex Consorzi rifiuti lasciano la sala consiliare di Palazzo Mosti

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“Antonio, Enzo e Alberto hanno lasciato la sala Consiliare del Comune. Nelle giornata di ieri i tre hanno ricevuto una raccomandata A/R spedita dal direttore dell’Asia, Romito. Il direttore chiede ai tre lavoratori di produrre documenti propedeutici per il passaggio di cantiere, come imposto dai tre Giudici del Lavoro del Tribunale di Benevento”.
Lo scrive in una nota Piero Mancini, ex dipendente dei Consorzi Rifiuti, che insieme ai tre aveva occupato la sala consiliare di Palazzo Mosti.
“Nella stessa – aggiunge Mancini – si invita i tre lavoratori a produrre la documentazione con “ urgenza, atteso che in mancanza di detti documenti non potrà ottemperarsi il dispositivo del Tribunale di Benevento”.
La documentazione è urgente produrla, tanto che i tre lavoratori ligi alle indicazioni del direttore, hanno lasciato la sala Consiliare del Comune per recarsi nella sede amministrativa dell’Asia e depositare tutta la richiesta documentazione.
Non si comprende, però, perché, data l’urgenza di ottemperare al dispositivo del tribunale di Benevento, si devono attendere ben 33 giorni per l’assunzione, prevista dal CdA dell’Asia convocato il 20 marzo, e 35 per le visite mediche.
A questo punto della vertenza, per il bene dei lavoratori, tutti dovrebbero rispettate le ripartizioni calcolate dai tre commissari liquidatori dei Consorzi Bn1, Bn2 e Bn3. Ripartizioni propedeutiche al passaggio di cantiere di tutti in 120 dipendenti dei tre ex Consorzi. Passaggio di cantiere eluso dal protocollo firmato il 7 agosto del 2010.
Questo significa che alle dipendenze dell’Asia possono aspirare solo 33 dipendenti dell’ex Consorzio Bn1. Per questo consiglio a tutti i lavoratori che non ne hanno diritto di non chiedere il passaggio di cantiere e la ricollocazione nell’Asia di Benevento.
Questa richiesta – continua Mancini – sarebbe inutile perché, ovviamente, l’azienda avrebbe facile gioco nel rifiutare un numero di lavoratori superiore ai 33, previsti dalla ripartizione calcolata dal commissario del Consorzio Bn1, Carmine Cossiga, così come opporsi alla richiesta di ricollocazione di lavoratori dipendenti di altri ex Consorzi.
Anche per questi concreti motivi, ancora una volta, – spiega nel comunicato – sarebbe opportuno che i sindacati, firmatari del protocollo il 7 agosto del 2010, chiedessero al prefetto un nuovo tavolo. Ritornare sui propri passi, accettare il passaggio di cantiere e, seguendo le ripartizioni, ricollocare i lavoratori.
Ciò sarebbe opportuno se si vuole risolvere definitivamente e velocemente la vertenza, tutelando i diritti acquisiti dei lavoratori. Altrimenti si otterrà solo l’intasamento della sezione Lavoro del Tribunale e il rigetto, motivato, di tutte le istanze rivolte a casaccio, non tenendo conto delle ripartizioni.
Ripartizioni che, invece, saranno tenuto nel dovuto conto sia dai Giudici del Lavoro che dai Comuni. Sbagliare è umano, perseverare è inaccettabile. Questa anomala vertenza – conclude Mancini – si è caratterizzata per i troppi errori commessi. Errori che abbiamo subito e che ci hanno ridotti nello stato in cui siamo”.