CRONACA
Resta in carcere l’uomo di Paupisi accusato di detenzione di banconote contraffatte

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I Militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Benevento hanno notificato presso il carcere di Capodimonte, dove è attualmente detenuto, il provvedimento di revoca di sospensione di ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Benevento nei confronti di L. P., 44enne originario di Paupisi, pregiudicato, dovendo scontare 10 mesi di reclusione per violenza a Pubblico Ufficiale e detenzione di banconote contraffatte.
L’uomo, lo scorso 24 novembre, giorno in cui fu arrestato in flagranza di reato, si era presentato come un normale cliente presso un’agenzia immobiliare di via Sala chiedendo in locazione un appartamento ammobiliato. Sul momento, l’impiegata che lo aveva ricevuto aveva avuto la percezione di averlo già visto ma senza riuscire a collegare il volto ad un fatto particolare. Però, dopo pochi minuti, la donna era riuscita a collegare l’uomo ed il suo nome ad un fatto che si era verificato un mese prima in un autosalone di Benevento, quando L. P., con la scusa di provare una Mercedes Classe A usata che pareva intenzionato ad acquistare, si era allontanato non facendo più ritorno all’autosalone. Da qui una denuncia per appropriazione indebita e le ricerche senza esito dell’uomo che era sempre risultato irreperibile. L’impiegata, senza perdere tempo e senza insospettire l’uomo, aveva contattato il 112 che, in pochi minuti, inviava una Gazzella sul posto. Alla vista dei Carabinieri, l’uomo aveva dapprima aggredito la donna scaraventandola a terra, poi, aveva cercato di guadagnare l’uscita su via Sala. Proprio da qui era partito un inseguimento a piedi che aveva avuto il suo epilogo solo su via Avellino.
Accompagnato presso il Comando Provinciale di via Meomartini, in seguito alla perquisizione personale, l’uomo era stato anche trovato in possesso di 4 banconote da 20 euro poi risultate contraffate, quindi arrestato con l’accusa di detenzione di banconote false e resistenza a Pubblico Ufficiale ed accompagnato al carcere di Capodimonte. A conclusione del processso con rito direttissimo, celebrato il giorno successivo, per il Procaccini, trattenuto presso la casa circondariale del capoluogo, erano stati chiesti 8 mesi di reclusione.