Titerno
Defibrillatori sui campi sportivi: il convegno dell’associazione “Gli Amici del Cuore”

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Sport e salute. E’ questo il tema del convegno promosso dall’associazione “Gli Amici del Cuore” in collaborazione con l’assessorato allo Sport del Comune di Guardia Sanframondi. All’incontro hanno partecipato il prof. Marzullo e l’avvocato Collarile.
“Ci si è trovati d’accordo – scrivono i membri dell’associazione – nel ritenere che questo convegno è stato un momento per ricordare a dirigenti di squadre e genitori che se è importantissimo fare sport, perché fa bene al corpo e allo spirito, è indispensabile che vengano prese tutte le precauzioni possibili e immaginabili per fare di esso un momento di crescita e non un pericolo.
In questo senso – aggiunge la nota – l’intervento di Lorenzo Morone (assessore e vice sindaco di Cerreto Sannita) ha denunciato – riportando esempi reali – che la normativa vigente si occupa eccessivamente dei collaudi delle strutture sportive, tralasciando, però, l’obbligo alle società di installare di un defibrillatore.
Di rimando l’assessore Antonio Iuliani ha comunicato che nel progetto di ristrutturazione e messa in sicurezza dei rettangoli di gioco di Guardia Sanframondi (il San Filippo Neri e del campetto di Piazza Sebastiano Guidi) sono stati previsti due defibrillatori, pronti per salvare le giovani vite che fanno sport.
I dirigenti delle squadre sportive guardiesi presenti al convegno – si legge nel comunicato -, hanno dato la disponibilità ad occupare i posti che le sono stati riservati all’interno dell’associazione, per interessamento del prof. Matarazzo (membro del Comitato Scientifico), nella programmazione del corso abilitante all’uso dei defibrillatori, che si terrà a Napoli.
“Il defibrillatore, dunque, – aggiunge l’associazione -con l’operatore non basta. E’ urgente una crescita nella civiltà che deve richiedere anche una pignoleria maniacale ai medici che sono chiamati a rilasciare la certificazione di idoneità, con rispetto assoluto e minuzioso del protocollo, perché solo così si potrà essere sicuri sulla perfetta costituzione fisica dell’atleta o dell’aspirante tale.
I dirigenti – concludono Gli Amici del Cuore – pretendano che i risultati diagnostici costituiscano parte integrante ed indispensabile della certificazione finale, quale testimonianza che tutto è stato fatto secondo norma. I genitori non si rivolgano a medici propensi a certificare con leggerezza; anzi li denuncino all’Autorità Giudiziaria. Ciò deve valere anche per le palestre. Ce ne sono tante sul territorio; ma quante hanno tra gli arredi anche un defibrillatore? Quante, nel loro organico, un operatore autorizzato? Allora ecco le proposte che questa Associazione avanza in occasione di questo convegno:
1) in ogni luogo ove si eserciti attività sportiva, sotto qualsiasi forma, o in cui l’organismo è sottoposto a stress, si deve assicurare la presenza di un operatore e di un defibrillatore, pena il ritiro dell’autorizzazione;
2) lo Stato centrale o i Governi locali si facciano carico di ampliare l’offerta formativa gratuitamente. Più operatori ci saranno, più vite umane si salveranno.”