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San Giorgio del Sannio: il Comitato Cittadini, Trasparenza e Democrazia chiede le dimissioni del sindaco Ricci

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“L’assessore Saccavino si dimetta ! La Giunta Ricci si dimetta!”. Lo chiede a gran voce il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia di San Giorgio del Sannio.


“I cittadini – si legge in una nota a firma della coordinatrice, Rosanna Carpentieri – non possono permettersi di vegetare un solo giorno di più in questo stato di degrado e di arretratezza politico-amministrativo-culturale-ambientale etc.etc. Dal fallimento della raccolta differenziata alle emergenze ambientali (amianto ex poste, incendio capannone Barletta, fognature e liquami a cielo aperto etc. etc.), dalle inchieste giudiziarie e i rinvii a giudizio; dall’imposizione fiscale alle stelle alla mancanza di trasparenza più elementare.”

“Noi – spiega il Comitato – diciamo basta! 
Guardate per cortesia cosa fanno gli altri comuni limitrofi: Apice, Calvi, Montesarchio…Aderiscono a bandi per il fotovoltaico sui tetti delle scuole e di tutti gli edifici pubblici per poter investire i risparmi energetici in altri servizi importanti per la collettività; realizzano isole ecologiche, distributori pubblici di acqua. Raggiungono percentuali di raccolta differenziata superiori al 65%. Dicono no alla Tares optando per la permanenza della Tarsu con un aggravio irrisorio per i cittadini (di cui -evidentemente- si ha rispetto !) di soli 30 centesimi: possibilità introdotta dall’art. 4Bis del D.L. n.102/2013”.

“E l’amministrazione guidata dal sindaco Ricci a San Giorgio?
. Solo consumo di suolo, mostruosità edilizie e tasse… senza neppure l’ombra o la parvenza di un servizio! 
La tassa di nuovo conio – si legge nella nota – accorperà rifiuti e servizi.
 Ma come sarà calcolata e di quali servizi parliamo a San Giorgio se neppure un semaforo (l’unico) non funziona da anni e anni? Quello che il Comune non sa o non vuole sapere è che la sentenza 18916/13 pubblicata l’ 11 ottobre scorso dalla terza sezione della Cassazione Civile di fatto stabilisce la responsabilità integrale dell’amministrazione comunale per tutti quei sinistri causati da un non corretto funzionamento dei semafori, per esempio quando all’incrocio danno luce intermittente (o spenta)”.


“La luce gialla intermittente della lampada – prosegue -, così come l’assenza totale di segnale valido, costituisce un trabocchetto vero e proprio che rende responsabile dei fatti lesivi la pubblica amministrazione tenuta alla gestione del servizio. Quanto al vergognoso fallimento della differenziata, chiediamo a meno di un mese dalla prossima scadenza dell’appalto, che senso ha delegare i controlli alla stessa ditta che deve essere controllata e di cui conosciamo ad abundantiam le inadempienze?
 Possiamo sapere che fine fanno i rifiuti che noi differenziamo e che la ditta non preleva mai con regolarità e secondo il calendario dalle abitazioni? 
Chi controlla l’Igiene Urbana s.r.l.?
 Che si pubblichi on line il capitolato d’appalto a L’Igiene urbana s.r.l.”

“
Perchè – sottolinea la coordinatrice Carpentieri – se ancora non l’ha visto di persona e/o la polizia locale non ha eseguito i dovuti rapporti in via Cesine, mai bonificata dopo il maxi incendio del 2009, versa in condizioni stomachevoli ed anti igieniche per i pedoni (tra scoli di acque reflue, rovi , policarbonato , wc abbandonati e discariche abusive) e di certo lo “spazzamento” e l’igienizzazione delle strade comunali non può ridursi a lustrare trecento metri di viale Spinelli! 
La si smetta con le farse!
 Piuttosto, si adotti ad horas il regolamento per quanti (come chi scrive) non conferiscono e non hanno mai conferito la frazione umida (accuratamente differenziata) praticando il compostaggio domestico e allevando due galline e, tuttavia, non ha ancora avuto una equa riduzione della tarsu!”

“Ma soprattutto – concludono dal Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia -, prenda atto del fallimento e rassegni le dimissioni. I cittadini di San Giorgio non possono più permettersi, nel terzo millennio, di vegetare, senza nessun potere partecipativo e decisionale”.

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