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Solidarietà del Collettivo Autonomo Studentesco agli sgomberati di via Episcopio

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“Un altro giorno iniziato con la fine, una fine da cui ripartire. Un’altra data che ricorderà in modo indelebile un’altra caduta che impone di rialzarsi e di rimboccarsi le maniche nuovamente. Ore 5.00, in via Episcopio arriva il reparto celere di Napoli, giusto il tempo di schierarsi e avviare lo sgombero dello stabile occupato dal Movimento di Lotta della Casa, quel palazzo che ha rappresentato e rappresenterà la forza e la determinazione di chi non vuole mollare, di chi non conosce rassegnazione, di chi ha avuto il coraggio di lottare”.
Inizia così il comunicato di solidarietà del Collettivo Autonomo Studentesco nei confronti degli occupanti di via Episcopio.
“Famiglie ridotte sul lastrico, – scrivono – famiglie ignorate e abbandonate dalle istituzioni cittadine. Famiglie che hanno rischiato il tutto per dare ai propri figli un tetto, a quei bambini che alle 5 del mattino sono stati svegliati nel sonno.
Difficile comprendere l’angoscia che queste persone portano dentro. Difficile è però anche accettare l’indifferenza, perchè oggi giorno ci rendiamo conto e notiamo ancora di più la diversità e il rifiuto della società che ha nei nostri confronti della parola uomini.
In questa situazione – prosegue il Collettivo Autonomo Studentesco – ci siamo resi conto che le discriminazioni non sono relative al colore delle pelle, ma ancor peggio, al portafoglio.
Non conta chi sei, cosa vuoi, da dove vieni, ma quanto hai! Non esiste solidarietà, non esiste uguaglianza, non esiste rispetto, non esiste il dare senza ricevere, non esiste dignità. Viviamo in una società dove a padroneggiare è l’invidia, l’odio, l’arroganza.
Al centro del mondo – aggiunge – c’è l’io, quell’io che deve dominare a discapito di chiunque. Queste famiglie che per l’ennesima volta sono state cacciate come mosche, hanno saputo dare un’altra lezione a tutti noi che sappiamo riempirci la bocca di ingannevoli parole, sappiamo dire senza saper fare?
Loro non si sono arresi e ora stanno ripartendo da questa scuola a Ponticelli.
Tutti si danno da fare senza piangersi addosso per ciò che avevano fatto e che gli hanno distrutto, tutti cercano la forza per sorridere e combattere.
Non restiamo a guardare, – conclude il Collettivo Autonomo Studentesco – usciamo da questa totale indifferenza. Noi siamo il domani che deve essere costruito oggi”.