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CRONACA

Furti in casa, violenza e armi: sgominata una banda attiva in Valle Caudina. Cinque ordinanze di custodia cautelare

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ORE 11:45 – Emergono nuovi particolari sull’operazione “Lupo” messa a segno questa mattina dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Montesarchio, che hanno dato esecuzione a 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari. I provvedimenti sono stati emessi dal Tribunale di Benevento e da quello per i Minorenni di Napoli.

I reati contestati sono associazione a delinquere, furti aggravati in abitazioni, violenza privata, lesioni personali aggravate, danneggiamento, violenza privata, detenzione abusiva di anni e munizionamento.

Sono finiti in carcere: Carmelo De Simone, 23 anni, residente a Montesarchio; Giovanni Gritti, beneventano 22enne, soprannominato “Curtiell” e residente a Montesarchio.

Ai domiciliari, invece, Pietro Parrella, 50enne nato e residente a Montesarchio. Dodici infine i denunciati con l’accusa di furto e ricettazione.

L’attività investigativa – si legge nel comunicato stampa della Procura della Repubblica di Benevento – si è sviluppata nel periodo tra febbraio 2010 e giugno 2012. Nel corso delle indagini sono state monitorate utenze telefoniche cellulari e fisse, nonché autovetture in uso agli indagati. 

A lato della attività tecnica intercettiva – continua la nota – sono stati svolti sul territorio mirati servizi documentati da riscontri, denunce, sequestri probatori e arresti in flagranza di reato. 

L’intera attività di indagine – che ha consentito il recupero e il sequestro di refurtiva, armi illegalmente detenute e riconducibili agli indagati – ha permesso di individuare un sodalizio criminoso ben definito, tra cui anche alcuni minorenni, stanziato nella valle caudina che, con reciproco ausilio e sostegno, avvalendosi anche della forza del vincolo associativo di alcuni di loro, nonché della parentela tra quasi tutti gli indagati, tutti con una certa propensione al crimine, vive abitualmente ed esclusivamente dei proventi delle attività illecite più variegate purchè foriere di utile economico di qualsiasi tipo ed entità (furti, ricettazione, detenzione armi ecc.). 

In questo contesto – prosegue il comunicato a firma del Procuratore della Repubblica, Giuseppe Maddalena – spiccano le figure di alcuni degli indagati che, come emerso dalla disamina dei vari episodi emersi nel corso delle indagini, hanno diretto, organizzato e sviluppato le fila del gruppo individuato, gestendo direttamente e principalmente lo smercio della refurtiva e la custodia delle armi e altri reati contro il patrimonio, per la cui attuazione si sono serviti di manovalanza assoldata nel contesto locale che di frequente ha fiancheggiato il sodalizio.

Nell’ambito della attività investigativa svolta, sono stati effettuati circa 20 sequestri di refurtiva – mezzi pesanti, camion, escavatori, bobcat, macchine agricole e trattori -, oltre al rinvenimento e al sequestro di numerose pistole e fucili, munizioni, maschere, passamontagna, divise delle forze dell’ordine, ricetrasmittenti, apparecchiature elettroniche utili per disturbare le onde trasmesse da sistemi di allarme, mezzi utilizzati per furti, quintali di gasolio provento di furto e ferramenta varia.

Nel corso dell’operazione odierna, nel terreno adiacente ad una delle abitazioni perquisite, sono state trovate anche 3 pistole con matricola abrasa e oltre 100 proiettili.

________________________________________________________ 

I Carabinieri della Compagnia di Montesarchio stanno eseguendo 6 ordinanze di custodia cautelare (2 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 2 in comunità) nei confronti di altrettanti soggetti del posto (di cui due all’epoca dei fatti minori degli anni 18), emesse dai Gip di Benevento e dal Tribunale per i Minorenni di Napoli per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti, alla ricettazione e alla detenzione illegale di armi. 

L’operazione costituisce l’epilogo di una articolata attività investigativa avviata nel 2010 nei confronti di una serie di persone peraltro legate da vincoli di parentela – emblematico il coinvolgimento di un padre e del proprio figlio -, dediti alla sistematica ed organizzata commissione di furti prevalentemente ai danni di cantieri – dove venivano rubati mezzi pesanti, carburanti ed attrezzi – e alla ricettazione.

Tra i reati contestati anche detenzione e porto di armi e tentato omicidio: i fatti risalgono al biennio 2010-2012 e sono stati commessi ai danni di cittadini, imprenditori e commercianti delle valli caudina, vitulanese e della provincia di Benevento.

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