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Amts, Comitato Tpl Fortore e Associazione pendolari: “Non si scarichino le responsabilità su lavoratori e magistratura”

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Nota congiunta del Comitato Tpl Fortore e Associazioni pendolari Sannio-Terra di Lavoro in merito alla vicenda Amts.
“Abbiamo seguito le vicissitudini dell’Amts di questi giorni – si legge nel documento – essendo più volte tentati ad intervenire, dando voce all’utenza che ha subito il blocco del trasporto pubblico urbano per 5 giorni.
È prevalso però il rispetto per la difficile situazione dei dipendenti dell’azienda e delle loro famiglie, nonché la precisa volontà di sottrarsi all’inutile quanto, in alcuni casi, inopportuno scambio di accuse a cui si è assistito tra alcuni protagonisti della vicenda.
Ora che da fonti giornalistiche si apprende che la situazione, almeno per quanto riguarda l’immediato sembra vedere qualche spiraglio di soluzione, ci sembra doveroso esprimere alcune considerazione.
Innanzitutto – prosegue la nota – dato l’epilogo, l’unico possibile, ossia la ridefinizione dell’accordo tra l’ATI e Comune, era davvero necessario costringere all’atto estremo i lavoratori con il blocco di fatto del servizio e far patire all’utenza giorni di disagi? Non ci sembra che siano intervenuti ieri fatti nuovi, a parte la decisione negativa del Giudice in merito al pignoramento, che inutile negarlo tutti davano per scontata. Davvero risulta incomprensibile perché la decisione presa ieri, in tarda serata non sia stata intrapresa prima.
La situazione sarebbe ancora più paradossale, laddove possibile, allorquando passasse il messaggio che la città di Benevento è stata privata per giorni, del trasporto pubblico urbano unicamente perché i lavoratori dell’Amts si sono rifiutati di espletare il servizio.
Sarebbe come affermare che le scelte gestionali, amministrative, e finanziarie adottate dall’azienda in questi anni non hanno avuto alcuna influenza sul disastro attuale.
Decisioni quali quelle di indire concorsi a ritmo serrato per l’assunzione di personale indipendentemente dalle esigenze organiche di un’azienda, permettere ad una società di farsi carico di un debito esorbitante rispetto alle sue capacità economiche, finanziarie e patrimoniali, solo per citarne alcune, non si possono certo considerare scelte dirette ad garantire ed efficientare il servizio offerto. Chi ha dunque le maggiori responsabilità per la situazione che si è venuta a creare?
I lavoratori che si trovano ad affrontare serie difficoltà economiche non percependo lo stipendio o coloro che con scelte discutibili hanno messo l’Amts in condizioni di non poter assolvere all’erogazione delle spettanze economiche ai loro dipendenti, nonché chi per legge in una municipalizzata deve assolvere al ruolo di controllo della gestione della stessa?
Non sono i lavoratori, a cui si esprime la nostra solidarietà, a doversi scusare con l’utenza per i disagi causati in questi giorni.
Non è la magistratura che può essere chiamata in causa per sopperire ad inadempienze pregresse, su cui scaricare la responsabilità di decisioni che rientrano nei compiti di chi per ruolo e posizioni quelle decisioni, per quanto difficili, è tenuto a prendere.
Si spera, – conclude – che l’esperienza vissuta in questi giorni sia servita quanto meno da monito ad evitare comportamenti che contribuiscono al ripresentarsi di situazioni analoghe.
La mobilità è un diritto imprescindibile di una società civile ed è bene che chi ha il dovere istituzionale di preservarlo se ne faccia carico”.