Calcio
Sciopero calciatori, Macalli: ”Decisione indebita, per noi il primo settembre la Lega Pro gioca”

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“E’ uno sciopero indebito. Io come presidente di Lega Pro devo far rispettare le regole. Per me il primo di settembre comincia il campionato. Chi c’è c’è, chi non c’è ne pagherà le conseguenze”. E’ il commento del presidente della Lega Pro, Mario Macalli, allo sciopero annunciato dall’Assocalciatori per la prima giornata del campionato di Lega Pro, stante il mancato accordo sui criteri distributivi delle risorse collegate all’utilizzo dei giovani.
“E’ una decisione degna del peggior soviet russo – prosegue Macalli – stanno affossando il calcio italiano. E’ una posizione che non sta né in cielo né in terra”.
Secondo l’Assocalciatori “la norma che vorrebbe imporre una determinata età media complessiva per chi scende in campo – quale vincolo d’accesso ad una parte delle risorse – presenta chiari profili di illegittimità, crea discriminazioni nei confronti dei calciatori e false aspettative sui giovani, impoverendo il livello tecnico della categoria a discapito dello spettacolo e della meritocrazia”.
“L’Aic confida ad ogni modo nella possibilità di condividere una norma che, anche nel rispetto degli impegni precedentemente assunti, faccia scendere in campo chi merita, permettendo una corretta politica di valorizzazione dei giovani e la regolare ripresa del campionato”.
“Non siamo affatto impressionati dalla posizione dell’Assocalciatori che ribadisco riteniamo indebita. Dovranno decidere i club, che il 29 si riuniranno”, sottolinea il presidente della Lega Pro, che aggiunge: “Noi vogliamo fare l’interesse del calcio italiano, tenuto conto del momento difficile dovuto alla congiuntura economica”.
Macalli contesta soprattutto la contrarietà dell’Aic alla regola del limite d’età media di 26 anni per chi scende in campo, quale vincolo d’accesso ad una parte delle risorse: “26 anni come età media mi sembra addirittura eccessiva, visto che una grande società come Milan ha un’età media di 25 o il Chelsea neanche compra calciatori con più di 30 anni, l’Aic mi sembra schiava di qualche anzianotto di 35-36 anni che vuole continuare a giocare”.
“Inoltre – conclude – questi giocatori che minacciano lo sciopero hanno un contratto e il fatto che vengano a sindacare su come le società si dividono il denaro mi pare assurdo. Io mica vengo a chiedere spiegazioni su come l’Aic spende gli introiti delle figurine Panini…!”.
GHIRELLI – ”Per noi domenica si gioca. Chi non lo fa, ha partita persa”: Francesco Ghirelli, direttore generale della Lega Pro, replica così all’Assocacalciatori che ha annunciato lo stop dei giocatori alla prima di campionato.
”L’Aic fa riferimento al rinvio della giornata di serie A, ma in questo caso la Figc non ha possibilità di intervento”.
”Sono molto dispiaciuto dalla posizione dell’Assocalciatori – ha sottolineato Ghirelli – Non c’è consapevolezza della crisi del calcio, che per anni ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità. Per questo bisogna raffreddare i costi, e ogni campionato deve avere la sua peculiarità: la nostra sono i giovani”.
Il dg della Lega Pro sottolinea che le quote giovani ”devono ancora essere approvate dall’assemblea”; aggiunge che su un totale di 39 milioni di contributi si parla di ”3 per la Prima divisione e 5 per la Seconda”; e conclude notando come ”si può far giocare anche una squadra di trentenni, ma allora si perdere una parte di quella porzione di contributi, e nient’altro”.
Per Ghirelli, inoltre, il consiglio Figc di mercoledì non potrà districare la questione: ”Il presidente Abete ha fatto un gran lavoro, ma questo caso non e’ analogo al rinvio della prima di A.
Allora si parlava di un accordo collettivo con tre attori, uno la federazione: qui sono investimenti di privati, in cui neanche la Lega può intervenire”.