Sindacati
Sanità: i sindacati sottoscrivono il contratto di solidarietà per i dipendenti della Gepos di Telese Terme

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«La nave rischia di affondare, ma dobbiamo salvarci tutti e salvare la nave. Meglio garantire la salvezza del posto di lavoro all’intero personale, anche a fronte di una busta paga più magra e di un orario ridotto, piuttosto che vedere licenziato il proprio collega”. E’ quanto affermano le sigle sindacali in merito alla situazione che si sta vivendo alla Gepos di Telese Terme.
“Abbiamo sottoscritto – spiegano i sindacalisti – il 18 aprile scorso il contratto di solidarietà alla Gepos di Telese Terme per scongiurare l’esubero di 21 unità di personale dovute sia all’abbassamento dei tetti di spesa, previsti dalla regione campania con gravi conseguenze sui volumi delle prestazioni ammesse a rimborso, e nello stesso tempo per permettere alla Gepos di essere competitiva nell’asfittico mercato della sanità privata campana”.
“La riduzione sarà del 25% dell’orario settimanale – commentano i rappresentanti sindacali – ovvero pari a 9 ore che saranno coperte dalla integrazione economica che garantisce l’80% della retribuzione di ogni singolo lavoratore, comprensiva delle componenti variabili, permettendo di maturare anche premi, tredicesime e anzianità. L’azienda allo scopo di far ridurre al minimo il disagio economico ai propri dipendenti devolverà in favore degli stessi la quota di propria spettanza del contributo a carico del Fondo Per l’Occupazione riducendo in tal modo la sofferenza economica dei lavoratori dal 20% per le nove ore in contratto di solidarietà a meno del 10%”.
Sottolineano Di Mezza della CISL e De Luca della UIL che “i contratti di solidarietà sono lo strumento migliore per gestire questa crisi che sta attraversando tutti i segmenti della nostra società in quanto presuppongono il riconoscimento che le ragioni dell’impresa e quelle dei lavoratori hanno pari dignità garantendo i livelli occupazionali, mantenendo i posti di lavoro e le professionalità acquisite, ma assicurando anche una retribuzione dignitosa agli occupati”.
I sindacalisti biasimano l’atteggiamento della Regione Campania per le continue sforbiciate alla sanità sannita (3.6 milioni di € per l’ASL BN 1per il 2013), dicendo basta ai tagli effettuati in questo modo che vanno ad incidere in maniera significativa.