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Ricorso da 191 milioni sull’ex fungaia di Fragneto Monforte, il Tar Campania dà ragione a Provincia e Samte
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Il Tar Campania ha dichiarato con propria sentenza irricevibile il ricorso contro la Provincia di Benevento e la Società partecipata Samte presentato dagli ex proprietari della ex fungaia di località “Toppa Infuocata” di Fragneto Monforte ove era allocato un sito di stoccaggio rifiuti. Il contenzioso ammontava a circa 191 milioni di Euro: infatti era stato richiesto alla Provincia un risarcimento di circa 121 milioni di Euro, e, alla Samte di 70 milioni di Euro.
Lo comunica il Presidente della Provincia di Benevento, Nino Lombardi, che ha voluto ricordare come nei mesi scorsi siano state rimosse, a seguito di un Accordo interistituzionale con la Regione Campania, Provincia, Eda e Samte, tutte le migliaia di tonnellate di rifiuti abbancati nella ex Fungaia su una superficie di 22.672 mq adiacente all’impianto di trattamento dei rifiuti di Casalduni, consentendo così ai cittadini dell’Alto Tammaro di liberarsi da un autentico incubo.
La sentenza del Tar Campania, su istruttoria dell’Avvocatura Provinciale e di Samte regolarmente costituite e rappresentati in giudizio, ha rigettato la richiesta di risarcimento dei danni a carico della Provincia e della Samte. Il ricorso principale, su espressa eccezione della Provincia accolta e riportata in sentenza, è per il Tar irricevibile in quanto il giudizio è stato riassunto tardivamente.
Inoltre il Tar Campania, nella stessa sentenza, ha dichiarato inammissibile ed improcedibile i ricorsi presentati dalla SAPNA (la Società omologa della Samte per l’area partenopea) che ha chiesto non solo di essere manlevata (garantita) da SAMTE e dalla Provincia di Benevento rispetto ai danni paventati, ma anche di vedersi restituita da SAMTE la spesa (ammontante a 70mila euro) a suo tempo sostenuta per mettere a norma il sito di trattamento rifiuti di Casalduni nel periodo di utilizzo.



