POLITICA
Regionali, il Pd sannita analizza la sconfitta: ‘L’exploit di Mastella ha eroso consensi. Campo largo anche qui? Non esiste replica automatica sui territori’
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Il PD sannita guarda in faccia la realtà e apre una fase nuova. All’indomani delle elezioni regionali, il partito ha convocato la stampa per un’analisi schietta del risultato: nessun consigliere eletto, nonostante le 13.340 preferenze complessive (13,33%). Un dato che pesa, soprattutto perché il Sannio resta l’unica provincia campana in cui i democratici non riescono a portare un rappresentante in Consiglio.
Le preferenze individuali non sono mancate: 7.803 voti al segretario Giovanni Cacciano e 3.829 a Rosa Razzano. Numeri importanti, ma insufficienti per superare la soglia decisiva in una provincia piccola e “ipercompetitiva”, come l’ha definita lo stesso Cacciano.
Il segretario del PD sannita non si nasconde: “Il risultato è noto: il Partito Democratico non ha eletto il consigliere. Sapevamo che nella provincia più piccola della Campania solo il primo posto avrebbe dato certezza. Non ci siamo riusciti, ed è una sconfitta.”
Cacciano indica con precisione i nodi politici che, a suo giudizio, hanno determinato l’esito: nel Sannio il centrosinistra pesa il 52%, contro oltre il 60% regionale; la lista Noi di Centro ha registrato una vera “iperperformance”, passando dal 3,5% regionale a quasi il 18% in provincia: una sproporzione che, “con rispetto per chi ha avuto la capacità di ottenere quel risultato”, rappresenta per il segretario la vera anomalia del Sannio. “È evidente – aggiunge Cacciano – che una lista nel campo del centrosinistra che fa il 18% ha eroso consenso a tutte le altre. Probabilmente ci è mancato quel margine che ci avrebbe permesso di giungere primi.”
A pesare, secondo Cacciano, anche due fattori strutturali: la partecipazione molto bassa, circa dieci punti in meno rispetto a cinque anni fa; il venir meno del “voto di opinione”, a vantaggio di forme di consenso “più organizzate”.
Una frase che fotografa la distanza tra le forze in campo: “Il nostro è stato un consenso a mani nude. Non per tutti è stato così: è un’evidenza sotto gli occhi di tutti.”
Il nodo delle alleanze è inevitabile. In campagna elettorale più volte si è parlato della possibilità di estendere il “campo largo” — tra PD e Mastella — anche alle amministrative di Benevento nel 2027. Cacciano chiarisce: “Il campo largo è l’orizzonte politico entro cui il PD agisce, quello che ci lega ai grandi partner nazionali: M5S, AVS, Socialisti. Ma non esiste una replica automatica sui territori, soprattutto nei contesti più piccoli.”
Il quadro politico locale, spiega, sarà al centro del congresso provinciale, in programma nelle prossime settimane: “È il tema principale del dibattito. La vicenda congressuale si chiuderà entro gennaio.”
Accanto al segretario, la presidente provinciale del PD, Rosa Razzano, usa parole ferme ma costruttive: “Oltre 13mila persone ci hanno dato fiducia: questo numero merita rispetto. È da qui che dobbiamo ricostruire.”
La dirigente richiama la necessità di un partito aperto, inclusivo, pronto a fare autocritica: “Entriamo in una fase congressuale. Dobbiamo essere aperti, riflettere, ricostruire insieme agli iscritti e ai tesserati. Non siamo un movimento, siamo un partito: abbiamo la responsabilità di rendere conto ai nostri organismi.”


