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Al Giubileo del mondo educativo la storia di Arturo Mariani: “Affrontare le difficoltà della vita con un approccio positivo”
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“Come state?”. Rispondere a questa domanda può sembrare semplice, ma spesso non ci soffermiamo sulle parole che scegliamo e che possono fare la differenza. Lo sa bene Arturo Mariani, trentenne nato con una gamba sola che questa mattina ha incontrato centinaia di studenti provenienti da diverse scuole sannite e dalle università, in occasione del Giubileo diocesano del mondo educativo. L’appuntamento, promosso dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose e dall’Istituto De La Salle, si è svolto nella Cattedrale di Benevento ed è stato un momento intenso di condivisione e riflessione.
Arturo – motivatore, formatore e scrittore – ha portato la sua testimonianza di vita: una storia certamente non semplice, ma allo stesso tempo fonte di ispirazione per le nuove generazioni. Dalla scelta coraggiosa dei genitori di portare avanti la gravidanza, fino ai sogni di un ragazzo che – “senza una gamba” – ha raggiunto traguardi importanti con forza e determinazione.
Perché “senza una gamba” non significa non poter giocare a calcio (Arturo, infatti, fa parte della Nazionale italiana amputati), non significa nemmeno rinunciare a costruire una famiglia e una vita piena e serena. La differenza, come ha spiegato lui stesso, sta nel modo in cui affrontiamo le difficoltà e nel modo in cui scegliamo di guardare alla vita.
Una delle parole più ricorrenti nel suo intervento è stata “scegliere”. Ogni scelta è fondamentale – ha detto – e bisogna affidarsi alla fede, perché è al di sopra di tutto.
Il racconto di Arturo ha conquistato tutti, grandi e piccoli. Come ha sottolineato monsignor Felice Accrocca, oggi più che mai c’è bisogno di messaggi positivi, capaci di cambiare – anche solo un po’ – la risposta a quella domanda tanto semplice quanto profonda: “Come state?”
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