PRIMO PIANO
Morcone, ordinanza per fronteggiare l’emergenza cinghiali. L’opposizione: “Provvedimento tardivo e senza una strategia”
Ascolta la lettura dell'articolo
Con una ordinanza firmata nella giornata di ieri, il sindaco di Morcone ha adottato un provvedimento contingibile e urgente per fronteggiare la crescente e pericolosa presenza di cinghiali selvatici sul territorio comunale. L’obiettivo principale del documento è la tutela dell’incolumità pubblica e privata, in un contesto in cui – come si legge nel testo – la popolazione di cinghiali “ha raggiunto dimensioni incompatibili con gli indici di densità consentiti”.
Un pericolo reale per la cittadinanza
L’amministrazione comunale motiva l’urgenza del provvedimento con l’aumento degli avvistamenti di cinghiali non solo nelle aree rurali, ma anche nei pressi del centro abitato.
Spinti dalla ricerca di cibo e acqua e in assenza di predatori naturali, gli animali si avvicinano sempre più alle zone residenziali, generando preoccupazione tra i cittadini.
L’ordinanza richiama tre principali criticità: Sicurezza stradale: gli attraversamenti improvvisi dei cinghiali rappresentano un rischio costante per automobilisti e motociclisti, soprattutto nelle ore serali; Sicurezza pubblica: la mole e l’aggressività dei cinghiali possono causare situazioni di panico e pericolo per l’incolumità delle persone; Rischio sanitario: l’ordinanza ricorda che i cinghiali sono potenziali vettori di malattie infettive e che il territorio di Morcone rientra nel distretto suinicolo provinciale, dove la presenza di tali animali è vietata.
Le autorità locali ricordano inoltre che, ai sensi della normativa vigente, il cinghiale è classificato come animale potenzialmente pericoloso per la salute pubblica.
Interventi di contenimento
L’ordinanza dispone l’attivazione di interventi di cattura e contenimento su tutto il territorio comunale. Le operazioni dovranno essere coordinate in collaborazione con ATC (Ambito Territoriale di Caccia) e CRIUV (Centro di Riferimento di Igiene Urbana e Veterinaria).
Per le aree comprese nel perimetro del Parco Nazionale del Matese, la gestione sarà affidata al Comitato di Gestione del Parco, sempre in intesa con gli enti competenti.
Le misure operative prevedono l’utilizzo di chiusini mobili e temporanei, debitamente segnalati e posizionati in aree idonee. Le forze di polizia saranno informate preventivamente dei luoghi e dei nominativi degli operatori incaricati.
Infine, è introdotto un divieto assoluto di nutrire i cinghiali, nonché di avvicinarsi o intralciare le operazioni di cattura.
La critica dell’opposizione: “Intervento tardivo e in piena emergenza”
Sull’ordinanza è intervenuto duramente il consigliere comunale di opposizione Giampaolo Perugini (Morcone al Centro), che parla di un atto “doveroso ma tardivo”. “Il Sindaco si è accorto solo ora – dopo mesi, anzi anni, di segnalazioni – di ciò che i cittadini vivono quotidianamente”, afferma Perugini, ricordando di aver più volte portato la questione in Consiglio comunale.
Per il consigliere, il provvedimento “è un’ammissione di colpa che arriva quando il problema è esploso e non è più possibile ignorarlo”. “Per anni – aggiunge – l’amministrazione è rimasta inerte, limitandosi a rassicurazioni e promesse mai mantenute. Ora si interviene in emergenza e senza una visione, solo per ‘mettere una pezza’ a una situazione che richiedeva pianificazione e serietà”.
Perugini critica inoltre l’efficacia delle misure adottate: “Non saranno certo le gabbie o le catture improvvisate a risolvere un fenomeno che coinvolge ecosistema, agricoltura e sicurezza urbana. Mancano un piano di monitoraggio stabile, una campagna di informazione per i cittadini e un coordinamento con i comuni limitrofi”.
“Serve un piano strutturale, non propaganda elettorale”
L’esponente di Morcone al Centro lega la tempistica dell’ordinanza alla campagna per le imminenti elezioni regionali: “È giusto tutelare la sicurezza pubblica, ma bisogna farlo con competenza e programmazione, non con atti d’urgenza a pochi giorni dal voto. Questo provvedimento sembra più un tentativo di propaganda che una reale volontà di risolvere un problema che da troppo tempo affligge il nostro territorio”.
Perugini chiede al Comune di elaborare un piano strutturale di gestione della fauna selvatica, in collaborazione con la Regione Campania e con il Parco Nazionale del Matese, e di istituire un Centro di raccolta della fauna selvatica in provincia di Benevento. “Un’iniziativa del genere – conclude – permetterebbe di gestire in modo trasparente e sicuro il contenimento dei cinghiali, valorizzando anche la collaborazione con i cacciatori. Ai cittadini non servono ordinanze scritte in fretta per salvare la faccia, ma una guida capace di programmare e prevenire”.



