CULTURA
‘La città del pensaci tu’: De Vincentiis racconta la crisi della partecipazione a Benevento. Venerdì le presentazione alla Solot

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Sarà presentato giovedì 24 ottobre alle ore 17, presso il Mulino Pacifico – Teatro Solot (via Appio Claudio 17), a Benevento, l’ultimo lavoro del giornalista beneventano Nico De Vincentiis, intitolato “La città del pensaci tu – Condominio Benevento nel tempo globale” (Campus Edizioni, 288 pagine).
Il libro offre una lettura originale e profonda delle vicende politiche, sociali e culturali della città di Benevento negli ultimi 60 anni. Al centro dell’analisi, la crisi partecipativa e la delega compulsiva, interpretate come chiavi di lettura di un lungo processo di progressiva marginalizzazione civile e culturale. Un racconto che si snoda tra scosse e rassegnazione, dentro uno scenario in cui la collettività sembra vivere una quasi “felice” esclusione dalla vita democratica attiva.
Secondo l’autore, una politica “brevecapace” – ossia in grado solo di rispondere a esigenze frammentate, personalistiche ed egoistiche – ha generato una vita collettiva parassitaria, impoverendo il dibattito pubblico e spingendo i cittadini a rifugiarsi nelle proprie comfort zone, abdicando così a ogni forma di impegno.
Non una semplice presentazione, quella in programma: in linea con lo spirito critico e partecipativo dell’opera, De Vincentiis ha proposto una modalità del tutto innovativa. Una cinquantina di lettori ha infatti accettato di leggere preventivamente il volume, impegnandosi a partecipare all’incontro solo se sarà raggiunto il quorum del “50% più una” delle pagine lette. I partecipanti saranno poi suddivisi in tre categorie, in base alla propria reazione al testo: “Molto interessante”, “Non sono d’accordo”, “Vorrei rifletterci ancora”. L’obiettivo? Evitare le classiche presentazioni fatte di presenze di cortesia e stimolare invece un confronto autentico e plurale.
L’iniziativa rientra nel programma “Cultura, perché no?”, promosso dal settimo Forum delle Aree Interne, che mira a costruire una visione condivisa e innovativa dell’economia culturale del territorio e mira a sostenere progetti rivolti a giovani senza mezzi economici, ma desiderosi di investire professionalmente nel settore culturale. Un modo concreto per tradurre la riflessione contenuta nel libro in azione, dando gambe a un futuro culturale più inclusivo e partecipato.