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Forestali senza stipendio, i sindacati proclamano lo stato di agitazione nel Sannio: “Situazione insostenibile”

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Le segreterie provinciali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil tornano a lanciare l’allarme sulla condizione, definita “ormai insostenibile”, degli operai idraulico-forestali degli Enti Delegati del Sannio. Al centro della protesta, i gravi ritardi nel pagamento delle retribuzioni, nonostante le ripetute sollecitazioni e gli impegni istituzionali assunti nelle scorse settimane.
“È inaccettabile che i lavoratori non ricevano puntualmente il loro stipendio, come previsto dalla contrattazione collettiva”, denunciano le organizzazioni sindacali in una nota. “Una simile situazione lede la dignità dei lavoratori e delle loro famiglie, alimentando un disagio crescente nei territori e mettendo a rischio la coesione sociale”.
Già l’11 settembre scorso, in un incontro alla Rocca dei Rettori di Benevento con le Comunità Montane e la Provincia, i sindacati avevano segnalato le criticità strutturali del comparto forestale. “A distanza di settimane – affermano – dobbiamo constatare con rammarico che non è arrivata alcuna risposta concreta”.
A complicare ulteriormente il quadro è arrivata, nei giorni scorsi, la notizia delle dimissioni dell’Assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo, che secondo le sigle sindacali “rischiano di rallentare ulteriormente l’azione amministrativa e di lasciare il settore forestale privo di riferimenti istituzionali chiari e operativi”.
Alla luce di questa situazione di stallo, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno proclamato lo stato di agitazione del comparto Forestazione, riservandosi di avviare ulteriori iniziative di protesta presso le sedi istituzionali, qualora non arrivino segnali di discontinuità immediati e tangibili.
Le organizzazioni rivolgono infine un appello “urgente e responsabile” a tutte le istituzioni competenti, locali e regionali, nonché al Prefetto di Benevento, affinché “intervengano con tempestività e determinazione per sanare una situazione che, se non affrontata con serietà e rispetto, rischia di generare tensioni sociali non più governabili”.
“La pazienza dei lavoratori è ormai al limite”, conclude la nota. “Senza risposte concrete, la protesta potrebbe assumere forme spontanee e difficilmente controllabili. Le istituzioni non possono più voltarsi dall’altra parte”.