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Forum Ambientalista: “Stop alla caccia a Pietrelcina. Incompatibile con turismo religioso e candidatura a Capitale Cultura”

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“Silenzio, pace, natura e spiritualità: non c’è spazio per le doppiette.” È questa la sintesi del messaggio lanciato da Maurizio Vetrone, referente provinciale dell’Associazione Nazionale Forum Ambientalista – Sezione di Benevento, che in una nota ufficiale chiede all’Ente Provincia di Benevento e al Comitato Faunistico Venatorio Provinciale di vietare l’attività venatoria sul territorio comunale di Pietrelcina, proponendo di trasformare l’intera area in zona di ripopolamento faunistico.
Una richiesta che nasce da una chiara incompatibilità: quella tra la crescente vocazione turistica e spirituale del paese natale di Padre Pio e le attività di caccia che ancora si svolgono nel suo comprensorio rurale.
“Come si può conciliare la presenza di migliaia di turisti religiosi, che nei fine settimana affollano agriturismi e sentieri del territorio, con il rumore sinistro delle doppiette e la vista della fauna abbattuta?”, si chiede l’associazione ambientalista.
Secondo Vetrone, la caccia rappresenta un contrasto stridente con il tipo di turismo che Pietrelcina ha sviluppato nel tempo e che intende promuovere ancora di più in vista della candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028. Il paesaggio incontaminato, la quiete e la possibilità di godere della bellezza del creato sono parte integrante dell’esperienza dei pellegrini e dei turisti che arrivano nel piccolo borgo sannita.
“Chi visita Pietrelcina – si legge nella nota – lo fa anche per riscoprire quella comunione con la natura che San Pio stesso indicava come valore fondamentale. Consentire che lo stesso territorio venga teatro di pratiche venatorie va esattamente nella direzione opposta”.
L’associazione, dunque, invita formalmente la Provincia di Benevento ad agire attraverso il Comitato Faunistico Venatorio per dichiarare Pietrelcina zona interamente protetta, escludendola dall’attività venatoria e destinandola al ripopolamento della fauna selvatica.
Una scelta che, secondo Forum Ambientalista, avrebbe un duplice valore: da un lato, rafforzerebbe il profilo turistico e spirituale della zona, proteggendone l’immagine e la fruibilità da parte di visitatori e famiglie; dall’altro, rappresenterebbe un primo passo concreto verso la sostenibilità ambientale, lasciando un segno tangibile a sostegno della candidatura culturale del comune.
“Si tratterebbe di un gesto simbolico e concreto al tempo stesso – conclude Vetrone – un segnale forte che va nella direzione di costruire un futuro migliore per le nuove generazioni, nel rispetto della biodiversità, della cultura e del territorio”.