POLITICA
Perifano: “Ritorno nel PSI perché le emozioni valgono più dei calcoli. Con Mastella resta la diversità sul piano amministrativo locale”
Sulle regionali: “Se l’avvocato Angelo Miceli, consigliere comunale di Benevento, decidesse di essere della partita, rappresenterebbe per esperienza e competenza un profilo ottimale alla guida della lista socialista”
Ascolta la lettura dell'articolo
È notizia dei giorni appena trascorsi il ritorno, sotto lo storico vessillo del Partito Socialista Italiano, come responsabile Giustizia della segreteria nazionale, di Luigi Diego Perifano, attuale leader dell’opposizione consiliare nel Comune capoluogo all’interno del variegato raggruppamento di Alleanza per Benevento, nonché storico esponente dell’area socialista sannita.
Quali sono le motivazioni, di natura politica o personale, che l’hanno spinta a questo ritorno all’ombra del Garofano?
“Più che all’ombra, direi alla luce di valori che hanno sempre ispirato la mia militanza politica: libertà, giustizia sociale, tutela dei diritti, laicità dello Stato. Ho sempre rivendicato con orgoglio le mie radici, che sono anche la storia della mia famiglia: il mio bisnonno, Salvatore Pisani, fu tra i fondatori del Partito Socialista a Benevento, oltreché Presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso. Mio padre Mario ha sempre avuto la tessera socialista fino alla fine dei suoi giorni. Che vuole che le dica: nella vita, andando avanti con l’età, le emozioni valgono più dei calcoli e delle convenienze del momento, mi è stato chiesto di dare una mano, e non mi sono tirato indietro”.
C’è ancora spazio, nel panorama politico, nazionale e locale, per un’azione che si richiami ai principi socialisti? Esiste un elettorato nel Sannio pronto ad accompagnare questa azione politica?
“Oggi come oggi il PSI conta poco e molto allo stesso tempo. Poco, perché non siamo numerosi, anche se il Partito è ben organizzato in Campania e certamente raddoppierà la presenza in consiglio regionale grazie al lavoro instancabile del Segretario del Partito Enzo Maraio. Molto, perché l’idea socialista, a differenza di altre condannate dalla storia, è ancora pienamente attuale e può orientare i grandi processi di cambiamento in atto nella direzione della tutela dei diritti sociali, oggi fortemente messi in discussione a vantaggio delle grandi concentrazioni di ricchezza”
Lei ha già dichiarato di voler proseguire il suo impegno in Consiglio Comunale e che la sua adesione al PSI non è finalizzata a una candidatura alle prossime regionali. Ma se non sarà lei, c’è un gruppo di amici pronti a seguirla e potrà esserci una sua indicazione nelle due caselle del tandem di candidati nel Sannio?
“Abbiamo iniziato a guardarci intorno da un paio di settimane, ma le devo dire che la risposta è molto incoraggiante. Ci sono adesioni di marcata provenienza socialista, ma anche, e questo lo ritengo particolarmente significativo, di persone nuove alla esperienza politica. Registriamo la disponibilità di esponenti qualificati del mondo delle professioni e dell’associazionismo. Quanto alle candidature, non se ne è ancora parlato, ma se l’avvocato Angelo Miceli, consigliere comunale di Benevento, decidesse di essere della partita, rappresenterebbe per esperienza e competenza un profilo ottimale alla guida della lista socialista”.
Nei giorni scorsi si è riunito il “campo largo” formatosi a sostegno di Fico. Qual è il suo giudizio complessivo su questo rassemblement multicolore e decisamente insolito?
“E’ un progetto di alleanze inteso a configurare quello che potrebbe essere lo schieramento alternativo all’attuale maggioranza governativa. Niente di insolito direi, visto che dalla Calabria, alle Marche, alla Toscana, insomma ovunque si vada al voto, l’area progressista si presenta unita sotto le stesse insegne e con un unico candidato. Quanto alla policromia, in politica è una ricchezza, specie se la sintesi fra le diversità avviene sui contenuti, ovvero sui problemi quotidiani che la gente deve affrontare: lavoro, sanità, trasporti, condizione giovanile e crisi demografica, tanto per indicare le priorità”.
Nella corsa a Palazzo Santa Lucia, come partito e non in forma individuale, si ritroverà al fianco di politici con cui non sempre è stato in sintonia, in particolare del sindaco Mastella, con cui è stato in competizione elettorale e nei confronti del quale guida l’opposizione consiliare. Quali evoluzioni potrà avere questa tornata elettorale sul prosieguo della consiliatura e, più in generale, sui rapporti politici? Come si può spiegare all’elettorato l’essere alleati e avversari a giorni alterni?
“Non c’è nessuna novità. Va ricordato che nelle elezioni regionali del 2021 il movimento di Mastella era già incluso nell’alleanza di centro-sinistra a sostegno di De Luca. Questo non è valso ad annullare le distanze sul piano locale, dove non da oggi, ma da dieci anni, i percorsi sono rimasti ben distinti, e non per un approccio vetero ideologico, ma per la netta diversità di metodi amministrativi e di visioni programmatiche sul futuro della Città capoluogo e del Sannio. Quanto alla fase finale della consiliatura, i ruoli da svolgere ci sono stati assegnati dall’elettorato, la cui volontà va rispettata e non sovvertita. L’etica politica richiede coerenza e non comportamenti opportunistici che hanno il demerito di accrescere la sfiducia nelle rappresentanze istituzionali”.