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‘Le Fontane di Pietrelcina’: l’importante ricerca storica delle testimonianze rurali ad opera dell’Archeoclub

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Altra pubblicazione “le Fontane di Pietrelcina” di particolare interesse storico ad opera dell’Archeoclub Pietrelcina presieduto dall’architetto prof. Paolo Tresca. L’importante ricerca è stata possibile grazie alla professionalità e bravura dell’intero gruppo dei soci dell’Archeoclub locale, con il patrocinio del Comune di Pietrelcina e Irap (interessanti ricerche archeologiche Pietrelcina).
Le stupende foto sono tratte dall’archivio di Generoso Marra, con la notoria e pregevole collaborazione della Viesse Grafica di Veneziano Scocca che ha curato da autentico professionista l’intera videoimpaginazione. Il frontespizio della pubblicazione ritrae la fontana Martalotta con il disegno di Rossella Barbato, in retro copertina “AI Image processing” a cura di Saverio Formichella. L’importante pubblicazione è stata stampata nel mese di luglio 2025 per conto di “Ideas Edizioni” a cura di Viesse Grafica – Pietrelcina.
“Il nuovo lavoro dell’Archeoclub Pietrelcina, “Le fontane di Pietrelcina – Sorgenti e manufatti”, – dichiara il presidente Paolo Tresca, è una pubblicazione edita da ideas edizioni, che raccoglie una schedatura sistematica di queste significative testimonianze rurali. Un catalogo destinato ad avere risonanza tra il popolo pietrelcinese e non solo, considerata l’accuratezza grafica e l’agevole fruibilità; ciascuna immagine, infatti, è corredata non solo della scheda tecnica e descrittiva, ma anche di un QRcode che consente a chi legge di vivere un’esperienza immersiva.
Una pubblicazione che susciterà interesse e curiosità nei lettori e in quanti vogliano riscoprire le risorse della campagna pietrelcinese e del suo vissuto.
Le mappe e i disegni veicolano un racconto che culmina nella storia del volontariato, su cui da decenni poggia la salvaguardia delle storiche fontane; si tratta, quindi, di un lavoro frutto della coralità che da sempre caratterizza l’Archeoclub di Pietrelcina, associazione che con entusiasmo e passione si dedica alla tutela e alla custodia nel senso più profondo della storia e della memoria collettiva.
La pubblicazione è disponibile presso palazzo De Tommasi-Bozzi.
Questa nuova pubblicazione dell’Archeoclub trae ispirazione dal catalogo “Delle Fontane del Contado Pucinaro”, uno studio per la documentazione della civiltà pietrelcinese, che vide la luce nel 1999. “Le fontane di Pietrelcina”, infatti, rappresenta il frutto di decenni di ricerche, un lungo arco di tempo che ha permesso di ricomporre il complesso mosaico di queste piccole e sconosciute testimonianze pietrelcinesi. Uno sforzo – rimarca il presidente Paolo Tresca – reso possibile grazie alla fattiva collaborazione di quanti, ultimi testimoni e custodi di una straordinaria tradizione orale, hanno contribuito a tramandare l’attenzione e il rispetto per questi antichi manufatti che, oltre a configurarsi come un bene comune legato al fabbisogno della collettività, rappresentavano un punto di incontro e di aggregazione. Si tratta di valori oggi venuti meno, specie se si considera che, dal citato catalogo alla presente pubblicazione, molte cose sono mutate in peggio e quasi mai a causa della natura. Infatti, un improprio sfruttamento dell’acqua, unito a un uso mercificatore della stessa, hanno determinato un depauperamento e, in taluni casi, l’estinzione delle fontane, nonostante un antico regolamento vietasse di “deturpare in qualsiasi modo le acque potabili e le pubbliche sorgenti”.
Le cause del degrado hanno riguardato, in particolare, lo sfruttamento improprio delle vene d’acqua nonché il venir meno della funzione originaria determinata da nuovi stili di vita e incipienti modelli culturali.
L’augurio è che i decennali sforzi compiuti per la cura periodica delle fontane concretizzati in questa pubblicazione siano da stimolo per i Pietrelcinesi di oggi e per le nuove generazioni affinché, considerando l’interesse storico-testimoniale dei manufatti, si comprenda l’intrinseco valore di questi straordinari emblemi della nostra civiltà.
Si ringraziano – termina il presidente Paolo Tresca – tutti i soci di lungo corso avvicendatisi nel lavoro di pulizia dei manufatti e il segretario pro- tempore Elio Nisco, che ha dato un valido contributo alla stesura della prima schedatura. Si ringrazia, altresì, l’Amministrazione comunale per l’attenzione e l’interesse mostrato.
Un sentito grazie al fotografo Generoso Marra per aver immortalato nel corso degli anni le nostre fontane. Un sincero ringraziamento va a Veneziano Scocca per la resa grafica, accurata e precisa e per aver arricchito la descrizione delle fontane corredandola del codice QRcode, consentendo, così, al lettore di vivere un’esperienza immersiva. Si ringrazia la dott.ssa Rossella Barbato che, con maestria e spensieratezza, ha realizzato il “magico” disegno di copertina”.
Alle stupende parole del Presidente dell’Archeoclub Pietrelcina Paolo Tresca, fanno eco quelle del segretario pro- tempore Elio Nisco, il quale ha dichiarato : “la notizia della pubblicazione di questo catalogo è stata da me accolta con entusiasmo ma anche con un pizzico di nostalgia; infatti, rievocare l’esperienza delle giornate trascorse significa rivivere nel profondo sensazioni e momenti irripetibili.
Questo volume mi rimanda con la memoria alle escursioni, quando, nel lontano 1999, demmo vita a una prima schedatura sull’argomento. In quel periodo, tra l’altro, l’associazione aveva deciso di allargare il proprio campo di interesse anche alla cura dei beni ambientali; infatti le escursioni erano sottese non solo alle fontane, ma a tutto ciò che riguardava il territorio a trecento – sessanta gradi. Pertanto, il pensiero va alle esperienze sul posto con gli amici di sempre con i quali, come in una sorta di caccia al tesoro, eravamo alla ricerca di quella “pura e fresca acqua che da fonti scorre”. Tali uscite hanno rappresentato l’occasione per incontrare persone del posto e avvalersi delle loro conoscenze; a queste persone, testimoni di una cultura contadina sempre più in estinzione, l’Archeoclub ha sempre dimostrato la propria gratitudine anche serbandone il ricordo. Ricordo, in particolare, quei momenti goliardici “al sole d’estate” quando si andava alla ricerca di fontane, mulini, pozzi, corsi d’acqua, travolti da un entusiasmo che una volta ci spinse addirittura alla ricerca delle origini del Vallone Acquafredda, o quando realizzammo il censimento degli alberi secolari.
Noi tutti credevamo profondamente in ciò che stavamo facendo e i traguardi che allora speravamo di raggiungere potevano apparire lontani, ma il presente lavoro attesta quanto essi oggi siano realtà.
Ai miei occhi queste esperienze – termina Elio Nisco – avevano una tale risonanza da indurmi a comporre versi sul nostro paese, immedesimandomi nelle riflessioni di chi avrebbe scorto per la prima volta “le porte” di Pietrelcina: “Questi saran tuoi pensieri, Ospite, quando di Pietrelcina scorgerai le porte e sempre codesta sarà la tua vita da simil esperienze mai tradita”. (L.S.)