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Degrado e rifiuti nell’ex Giudice di Pace di Benevento: la denuncia di Cespa (PlasticFree)

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Degrado ambientale, sporcizia e pericoli igienico-sanitari: è questo lo scenario che si presenta sotto i portici dell’ex sede del Giudice di Pace in Piazza Risorgimento, a Benevento, denunciato pubblicamente da Mauro Cespa, referente provinciale dell’associazione PlasticFree.
Con una segnalazione formale datata 14 gennaio 2025, Cespa ha presentato un’istanza di Accesso Civico Generalizzato indirizzata al Comune di Benevento, all’ASIA Benevento Spa e all’Assessorato all’Ambiente, chiedendo interventi urgenti per porre fine allo stato di abbandono dell’area.
“L’incuria dei titolari o proprietari dell’immobile può essere causa di conseguenze anche rilevanti – scrive Cespa nella sua denuncia – perché la mancata manutenzione non solo costituisce un pericolo, ma favorisce l’abbandono incontrollato di rifiuti, con gravi rischi ambientali e ricadute sulla salute pubblica.”
L’area, visibilmente trascurata, presenta vetri rotti sulle porte di accesso, immondizia accumulata, e segni evidenti di presenza di animali infestanti, come topi, insetti e zecche. Nonostante si tratti – secondo ASIA – di una proprietà privata, la zona resta liberamente accessibile al pubblico, e proprio questo aspetto, secondo Cespa, dovrebbe spingere le istituzioni a intervenire.
A oggi, l’unica risposta pervenuta è proprio quella della partecipata, che ha chiarito di non avere competenza diretta sull’area, trattandosi di un immobile non comunale. Ma questo chiarimento, secondo Cespa, non basta.
Cespa ha quindi chiesto la diffusione pubblica della documentazione e delle immagini che mostrano il degrado della struttura, per sollecitare un’azione concreta da parte di chi è istituzionalmente tenuto a garantire la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.
L’associazione PlasticFree, attiva a livello nazionale nella lotta contro l’inquinamento da plastica e nella promozione di buone pratiche ambientali, si dice pronta a continuare a segnalare situazioni come questa e ad agire in nome del decoro urbano e della sicurezza pubblica.
Intanto, i cittadini e soprattutto tanti giovani continuano a passare e socializzare sotto quei portici, tra sporcizia e vetri rotti, aspettando risposte che – almeno per ora – sembrano non arrivare.