CULTURA
“Irpinia Terra di Mezzo”: il festival amplia i confini e approda nel Sannio

Ascolta la lettura dell'articolo
La quinta edizione di “Irpinia Terra di Mezzo” segna una svolta decisiva nel panorama culturale delle aree interne del Sud Italia. Il festival, ideato e diretto da Fiorenza Calogero, per la prima volta approda in provincia di Benevento, con San Giorgio del Sannio che diventa comune capofila di un progetto che unisce simbolicamente Irpinia e Sannio.
L’edizione 2025, dal titolo “Oltre il Confine”, inaugura anche una collaborazione di rilievo internazionale con il prestigioso Festival Sete Sóis Sete Luas, giunto alla 33ª edizione. Questa partnership inserisce per la prima volta la Campania nella rete culturale che collega oltre 30 città in 12 Paesi del bacino Mediterraneo, creando un ponte artistico tra le dorsali appenniniche e le sponde del Mediterraneo.
Il Festival Sete Sóis Sete Luas, diretto da Marco Abbondanza, rappresenta uno dei progetti culturali più consolidati d’Europa nel settore della world music e delle arti plastiche. La sua rilevanza è testimoniata dalle due audizioni ricevute presso la Commissione Cultura del Parlamento Europeo (2009 e 2013) e dall’audizione al Parlamento Francese (2023). Nel 2009 ha ricevuto il Premio della Cassa di Granada per la Cooperazione Internazionale, riconoscimento da 50.000 euro assegnato in precedenza a personalità come il Premio Nobel Muhammad Yunus ed Emma Bonino.
Il festival vanta inoltre importanti finanziamenti europei ottenuti nel corso degli anni, tra cui il Programma Caleidoscopio e Cultura2000 della Commissione Europea. Ha avuto come Presidenti Onorari lo scrittore portoghese José Saramago (Premio Nobel) e Dario Fo per 18 anni, mentre dal 2012 il ruolo è ricoperto dall’ex-Presidente della Repubblica di Capo Verde Jorge Carlos Fonseca.
Dal 30 agosto al 4 ottobre 2025, sei comuni dell’Appennino Meridionale – Salza Irpina, Torrioni, Montefusco, Santo Stefano del Sole, Pietradefusi e San Giorgio del Sannio – ospiteranno artisti provenienti da Corsica, Spagna, Portogallo, Tunisia, Grecia, Capo Verde e Brasile. Il cartellone presenta musicisti di calibro internazionale come Christophe Mondoloni dalla Corsica, Jesús Gil Fernández dall’Andalusia, José Barros dal Portogallo, e Tibau Tavares da Capo Verde.
Particolare rilievo assume lo spettacolo “Vico Viviani” che vedrà protagonista la stessa direttrice artistica Fiorenza Calogero insieme alla cantante brasiliana Rosalia De Souza e alla voce sarda Elena Ledda, rappresentando un esempio della contaminazione culturale al centro del progetto.
Parallelamente ai concerti serali, il festival propone sei “Salotti Enogastronomici” che valorizzano il patrimonio storico-culturale di ogni borgo. Dalle sale del Palazzo Imperiale D’Afflitto a Salza Irpina al Castello Borbonico di Montefusco, ogni location racconta secoli di storia attraverso degustazioni che uniscono i prodotti locali alle tradizioni culinarie mediterranee.
«Non vogliamo solo rilanciare un festival, ma aprire una nuova era», spiega la direttrice artistica Fiorenza Calogero. «I nostri borghi spalancano le loro porte non per perdere la propria identità, ma per ritrovarla riflessa in altre culture. Grazie al Festival Sete Sóis Sete Luas, oggi siamo parte di una costellazione viva che attraversa il Mediterraneo unendo popoli segnati da una comune storia di migrazioni e contaminazioni».
Il festival si conferma così non solo come evento culturale di richiamo, ma come laboratorio di nuove forme di dialogo tra le aree interne italiane e il contesto mediterraneo ed europeo.