POLITICA
AltraBenevento: “Verde pubblico nelle tre gallerie sovrapposte. Le assurdità della propaganda e opposizione inefficace”

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La Regione Campania, dopo una interlocuzione politica tra il sindaco Clemente Mastella e l’alleato presidente Vincenzo De Luca, ha concesso al Comune di Benevento un finanziamento di 29 milioni di euro per completare l’asse interquartiere Rione Libertà- viale Mellusi con la realizzazione di tre gallerie sovrapposte in via Martiri d’Ungheria. I lavori per quell’opera progettata negli anni ’80, già costati 30 miliardi di lire, furono bloccati negli anni ’90 per numerosi errori tecnici soprattutto relativi alla realizzazione parziale di tre gallerie sovrapposte invece di una. La Regione ha concesso il finanziamento senza uno straccio di progetto esecutivo e in violazione del Piano Urbanistico Comunale che prevede di completare l’asse interquartiere dallo stadio fino a via Avellino, SENZA le tre sciagurate gallerie”. A dirlo è Gabriele Corona, leader del movimento “AltraBenevento è possibile”.
“Nonostante le numerose ed argomentare critiche del Comitato “Basta opere inutili e dannose. Difendiamo la vivibilità” e vari gruppi politici (manca solo il Movimento 5 Stelle), il sindaco Mastella è intervenuto più volte per rivendicare quel progetto alla Democrazia Cristiana, sciolta in Italia dopo tangentopoli, che lui ancora considera l’esempio più alto della politica a servizio del Sud Italia.
Però anche l’ufficio tecnico si rende conto che bisogna fare qualche modifica da proporre domani in Regione (si discute l’interrogazione del consigliere abbate) per salvare il finanziamento dopo le esperienze del Piano Periferie, pieno di errori ed incompiute; il Terminal sparito e il contenzioso con la Lumode; il nuovo Terminal alla stazione ancora sulla carta; l’appalto Malies fatto, “corretto” e oggetto di indagine giudiziaria; l’abbattimento senza ricostruzione della scuole Torre-Sala.
Pertanto ieri la Giunta Comunale ha approvato un “Documento di Indirizzo alla Progettazione”che è stato annunciato alla stampa con un comunicato nel quale si sottolinea che “E’ stato il sindaco Mastella a volere questo importante addendum al documento di progettazione che permetterà un collegamento pedonale veloce tra la zona alta e Porta Rufina: sarà realizzato, con scale mobili e piattaforme automatizzate e consentirà un accesso veloce ad un polo ferroviario che sarà potenziato e diventerà vitale per collegare la città soprattutto ad Avellino e Salerno”.
Insomma – prosegue Corona – una modifica per aggiungere una suggestione progettuale, collegare le tre gallerie con la Metropolitana annunciata da trent’anni e mai neppure progettata. Ma non si può sapere come si dovrebbe realizzare questo ipotetico collegamento tra l’incompiuta delle gallerie e la più volte abortita idea della fantomatica Metropolitana perché il nuovo documento progettuale non è stato pubblicato all’Albo Pretorio dell’Ente.
Non è la prima volta che accade, anzi sta diventando una regola, l’hanno fatto anche per il progetto delle scuole Torre-Sala per nascondere errori che poi sono comunque venuti alla luce e che non consentono la ricostruzione nei tempi imposti da PNRR.
Anche per questa modifica del progetto “3 gallerie sovrapposte tra palazzi e uffici” che domani sarà presentato a Napoli per tentare di salvare l’ennesimo appalto milionario, le uniche informazioni arrivano dalle solite indiscrezioni giornalistiche pilotate, piene di assurdità.
Leggiamo, ad esempio, che in via Martiri d’Ungheria è prevista la costruzione delle tre gallerie sovrapposte ma anche verde pubblico attrezzato e poi due strade a servizio dei residenti:
Ma come fanno tecnici comunali e amministratori pagati con fondi pubblici a scrivere ed approvare assurdità di questo tipo?
Le Gallerie del progetto, in parte realizzare negli anni 90 e confermate nel progetto attuale, sono larghe 18 metri e quindi occupano interamente tutta la larghezza di via Martiri d’Ugheria senza la possibilità di confermare le due stradine parallele attuali e piantumare una strettissima siepe.
Vogliamo sperare che almeno questa volta Perifano, Megna e gli altri consiglieri di opposizione sino capaci, con azioni efficaci, di pretendere che il Comune di Benevento pubblichi i documenti approvati, come impone la legge, senza limitarsi alle solite umilianti ed improduttive richieste di “accesso agli atti”, conclude Corona.