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Pietrelcina, Scocca attacca: “Il Comune sembra un’agenzia immobiliare, ora si vende anche l’ex ‘Zi Cosimos’”

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“L’Amministrazione Mazzone ha messo in vendita l’ennesimo immobile comunale. Stavolta, tocca all’ex “Zi Cosimos” di Piana Romana, una struttura nata come centro di accoglienza turistica per i pellegrini e oggi ridotta a un rudere vandalizzato e svalutato. Un’altra alienazione, l’ennesima toppa su una gestione finanziaria disastrosa, che ovviamente non servirà a sanare definitivamente i problemi dell’Ente”.
A denunciare la scelta è Alessio Ermenegildo Scocca, capogruppo dell’opposizione in Consiglio comunale a Pietrelcina, che parla di un nuovo tentativo di fare cassa a spese del patrimonio pubblico.
“A quanto pare – prosegue Scocca – per la Giunta Mazzone l’ultima vendita è sempre la penultima e l’unica linea da seguire è quella della vendita sistematica del patrimonio di Pietrelcina, una scelta che non affronta i problemi strutturali del Comune ma li rimanda solo per tirare a campare, come ha dimostrato anche la vendita dell’ex edificio scolastico di Via Mandato da poco conclusa. La vicenda dell’ex Zi Cosimo’s, però, è l’emblema del fallimento politico amministrativo di ieri e di oggi: dopo lo sfratto per morosità della prima società nel 2015, l’immobile fu lasciato in abbandono per anni, esposto a continui atti vandalici. Come opposizione lanciammo più volte l’allarme, ma le nostre segnalazioni furono ignorate e l’immobile andò progressivamente deteriorandosi, perdendo così anche il suo valore economico.
Ma non finisce qui – attacca il consigliere – poiché nel 2018 arriva una nuova società che affitta l’immobile, presentata come la soluzione ideale per rilanciare l’area. Fu l’attuale sindaco Mazzone, all’epoca vicesindaco e assessore al turismo, ad annunciare pubblicamente che la nuova società avrebbe realizzato un polo turistico e camperistico di livello, ma anche quella si rivelò una promessa vuota: il progetto non partì mai e si concluse con un nuovo sfratto per morosità, che stanno cercando di notificare addirittura tramite un’agenzia investigativa privata, aggiungendo costi per il Comune. Una gestione surreale, che sembra uscita da una sceneggiatura fantasy, se non fosse tutto incredibilmente vero.
Oggi si cerca di monetizzare quel poco che resta, dopo aver lasciato marcire un bene che doveva rappresentare un punto di forza per il turismo religioso. Ma svendere non è governare. È solo sopravvivere, alla giornata, nella speranza di arrivare a fine mese.
Non c’è una visione – conclude – non c’è una programmazione, per questo noi continueremo a denunciare questa deriva e a batterci per un’alternativa seria, responsabile e orientata al futuro”.