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“Una seconda maturità, un solo cuore”: la lettera di Paola, studentessa sannita che si diploma nella scuola amata dalla sorella gemella scomparsa

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Ci sono storie che vanno oltre il semplice racconto. Storie che si posano lievi ma lasciano un peso dolce e doloroso sul petto. Storie che parlano di perdita, di coraggio e di amore che non si spegne. Paola Cappabianca, 23 anni, beneventana, ha deciso di condividere la sua. Una lettera arrivata in redazione come un sussurro, ma che merita di essere letta con il silenzio rispettoso che si riserva alle cose preziose.
Paola si appresta a sostenere, lunedì prossimo, l’esame di maturità presso l’ITI Lucarelli di Benevento. Un dato già inusuale per una ragazza della sua età: sarà infatti il suo secondo diploma, dopo quello conseguito nel 2021 al Liceo Guacci, in piena pandemia, con la sola prova orale. Da allora, ha completato anche una laurea triennale. Eppure, la vera notizia non è in questi traguardi accademici, ma nel motivo che l’ha spinta a tornare tra i banchi.
Nel 2022, Paola ha perso sua sorella gemella Enza in un tragico incidente stradale. La ragazza, studentessa universitaria a Benevento, era rimasta profondamente legata all’ITI Lucarelli, dove aveva frequentato le superiori. Tornava spesso per collaborare con i docenti, per sentirsi ancora parte di quella comunità che l’aveva accolta e formata.
“Ricordo con precisione quando l’accompagnai davanti all’istituto, la mattina della sua partenza per Strasburgo insieme alla sua associazione: era entusiasta all’idea di visitare il Parlamento Europeo”, scrive Paola. Quel viaggio doveva essere solo una parentesi, una tappa brillante in un cammino pieno di promesse. Ma il destino ha interrotto il suo ritorno proprio lì, davanti alla scuola. L’incidente è avvenuto la sera prima del rientro.
Da allora, racconta Paola, è rimasta come sospesa in un’attesa silenziosa. E in quell’attesa, quasi senza un piano preciso, ha preso forma una scelta: iscriversi al corso serale dell’ITI Lucarelli. Un gesto nato “quasi per gioco”, che però si è trasformato in qualcosa di profondo, trasformativo.
“L’ho sognata poche volte, ma sempre tra i corridoi della sua scuola preferita. Forse per questo ci sono tornata anch’io”, scrive. Un ritorno che ha significato molto più dello studio: ha significato ricongiungersi, in qualche modo, con quella parte di sé che era andata perduta.
In questi mesi, Paola ha condiviso ansie, emozioni, complicità con gli studenti più giovani, vivendo per la prima volta un esame di maturità nella sua forma completa, tra scritti e orali. Ma soprattutto ha vissuto un cammino di rinascita.
“Non voglio sembrare presuntuosa: quello che desidero è lanciare un messaggio positivo alla nostra comunità”, scrive ancora, con la delicatezza e la forza che solo chi ha attraversato il dolore può conoscere.
Un messaggio rivolto ai ragazzi, alle famiglie, alle scuole: è possibile ricominciare. Anche quando sembra impossibile.
In un contesto spesso a prevalenza maschile, come quello di un istituto tecnico, Paola ha trovato ascolto, sostegno e nuove prospettive. Una ragazza che si è rimessa in gioco, non per riscrivere il passato, ma per onorarlo e proseguire, portando con sé un’assenza che ha trasformato in presenza viva.
“Non è una storia che si sente tutti i giorni: una seconda maturità, un percorso segnato dal lutto ma anche dalla rinascita”, conclude. E in effetti no, non è una storia che si sente tutti i giorni. È una storia che si ascolta col cuore.