Medio Calore
San Nicola Manfredi, l’opposizione: ‘I veri debiti li sta creando il sindaco Vernillo’

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“Caro Sindaco Vernillo, continua a ripetere che la precedente amministrazione ha lasciato “solo debiti”. Forse qualcuno dovrebbe spiegarle, una volta per tutte, la differenza – basilare, ma evidentemente ancora poco chiara – tra debiti e mutui”. A scriverlo in una nota sono i consiglieri di opposizione a San Nicola Manfredi, Angelo Capobianco, Nico Ciampa e Pietro Iuliano.
“Facciamo chiarezza, anche per chi oggi amministra ma pare confondere concetti fondamentali della finanza pubblica: un debito è una spesa fuori controllo, non pianificata e priva di copertura certa. Un mutuo, invece, è uno strumento regolato, trasparente e vincolato a un progetto preciso. Non si può accendere un mutuo senza una finalità approvata, tracciabile e sottoposta a controllo. Serve per realizzare opere, servizi, infrastrutture: beni duraturi per la comunità.
Ora, caro Sindaco, la storia amministrativa di San Nicola non inizia con lei, per quanto cerchi in ogni occasione di farlo credere. I problemi economici del nostro Comune affondano le radici a oltre 40 anni fa – ereditati anche dalla precedente amministrazione – in un’epoca in cui i Comuni erano lasciati soli, senza fondi statali, senza risorse europee, costretti a costruirsi – letteralmente – come potevano.
È in quel contesto che molti enti locali, compreso il nostro, hanno acceso mutui per garantire servizi essenziali: scuole, strade, edifici pubblici, infrastrutture. Tutte cose che oggi diamo per scontate, ma che esistono grazie a quelle scelte. E che naturalmente Lei, Sindaco, finge di non sapere o ricordare.
Nel 2011/2012 è stato votato e approvato il piano di riequilibrio finanziario del Comune: una scelta difficile ma responsabile, adottata per riportare l’ente su binari di sostenibilità. Una scelta votata anche da lei, Sindaco Vernillo, e dal suo gruppo, all’epoca all’opposizione. Quel piano – è bene ricordarlo – ha ricevuto il benestare del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Se fosse stato anomalo, improvvisato o incoerente, non sarebbe mai stato approvato.
Dal momento dell’adozione di quel piano, i bilanci sono stati sempre chiusi in attivo da parte della precedente amministrazione. Un dato oggettivo, registrato, verificabile.
Va anche sottolineato – con chiarezza – che gli amministratori precedenti non hanno percepito le indennità di carica, rinunciando a svariate centinaia di migliaia di euro. Una scelta di responsabilità e sobrietà, fatta per garantire risorse all’ente e rispondere alle reali esigenze della comunità. Ben diverso da ciò che accade oggi.
Nel frattempo, quella stessa amministrazione ha affrontato e sostenuto spese straordinarie: l’emergenza rifiuti, superata con determinazione e competenza, la gestione post terremoto degli anni ’80, con tutte le criticità legate alla ricostruzione e alla crisi economica, i costi elevati della pubblica illuminazione, poi ridotti grazie all’avvio di un percorso di efficientamento energetico, oggi portato a compimento.
I numeri parlano chiaro: oltre 11 milioni di euro intercettati dalla precedente amministrazione tramite programmazione, progettazione, partecipazione a bandi. Risorse vere, frutto di un lavoro concreto e strutturato. Risorse che oggi lei si limita a inaugurare, come se fossero merito suo. Ma ai cittadini questo non lo dice.
In più, continua a menzionare – in ogni suo post – la scadenza dei mutui al 2052, omettendo però un dettaglio decisivo: quella data riguarda solo alcuni dei mutui, la cui scadenza è stata rinviata grazie a una rinegoziazione oculata, finalizzata a ridurre il peso delle rate annuali. Una scelta vantaggiosa per l’ente e per i cittadini, come accade in qualsiasi gestione familiare attenta e responsabile.
E mentre inaugura opere non sue, tace sul fatto che oggi i veri debiti li sta creando la sua amministrazione: spese fuori controllo per cantanti, eventi, festeggiamenti; opere prive di un disegno organico; mancata riscossione di tributi e canoni di locazione; una gestione più vicina a una logica privatistica che pubblica, che solleva più di un legittimo dubbio.
Questi sì che sono debiti veri: che peseranno sulle spalle del Comune e dei cittadini per anni, senza alcun ritorno strutturale o visione di lungo periodo. Alla fine, caro Sindaco, forse il debito più grave non è quello economico, ma quello verso la verità, verso la trasparenza e verso il rispetto dell’intelligenza collettiva dei cittadini”, conclude l’opposizione.