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Centro storico di Benevento, il Comitato: “Nulla è cambiato, l’amministrazione comunale non ci ascolta”

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“Il 2025 è iniziato, ma nulla sembra essere cambiato per Piazza Piano di Corte e per altre zone del Centro Storico. Come segnalato da molti cittadini, la piazza è stata utilizzata, fino a tarda notte, per balli, cori e fuochi d’artificio, accompagnati da un continuo via vai di autovetture e motorini privi di autorizzazione, spesso condotti da soggetti alterati. La musica, in diversi punti, resta alta, ben oltre i decibel previsti dalla zonizzazione acustica. Le recenti modifiche all’arredo urbano, come la sostituzione delle fioriere in metallo con quelle in cemento, non sembrano essere la soluzione vincente. “Detti arredi sembrano cozzare con il tanto acclamato (dall’Amministrazione) restyling della Piazza”. A dirlo è Luigi Marino, presidente del Comitato di Quartiere Centro Storico di Benevento.
Il Comitato denuncia un’escalation di atti vandalici che colpiscono indistintamente proprietà private e arredi urbani. Al mattino, le aree di aggregazione sono riconoscibili per le bottiglie e l’immondizia lasciate ovunque. I rifiuti non raccolti attirano i topi, che sfruttano il basolato sconnesso per muoversi facilmente.
“Se si vuol mantenere la movida nel Centro Storico, forse bisognerà impegnarsi molto di più. Perché non si può pretendere che i cittadini siano ostaggio delle nottate brave di altri”, sottolinea il Presidente del Comitato, l’avvocato Luigi Marino.
Il palco allestito per il 31 dicembre in piena buffer zone è un altro tema controverso. “La sovrintendenza, che sarà stata certamente avvisata, che ne ha pensato? Il Comitato Unesco?”, chiede Marino, evidenziando come un’area così importante meriti maggiore rispetto. “Siamo sicuri che alla Città non potesse essere offerto un diverso modo di festeggiare? Casomai, in altro luogo?”.
I residenti del Centro Storico denunciano disagi che colpiscono in particolare le persone con gravi problemi di salute o mobilità: icoli chiusi senza preavviso, strade bloccate da autovetture senza permesso o da tavolini e avventori immobili sono ostacoli insormontabili per chi ha necessità urgenti.
“Prima di emanare atti, prima di scrivere comunicati contro questo Comitato, preghiamo chi ci amministra di fare un giro nei vicoli, nel fine settimana o nei giorni di festa, immedesimandosi con la persona malata, con l’anziano che spinge il suo carrello della spesa, con chi deve scaricare le confezioni di acqua o le provviste della settimana, con il figlio che deve andare a trovare la parente disabile, con gli operatori sanitari che devono prestare soccorso, con la persona che, tre volte la settimana, deve essere in Ospedale per la dialisi e, per ogni uscita, deve pregare di non trovare il vicolo bloccato”, si legge nel messaggio del Comitato.
“Empatia, questo pretendiamo”, conclude Marino, sottolineando come i cittadini si sentano esclusi da ogni forma di dialogo. “Ciò che ci anima, non è considerato meritevole di tutela o di ascolto. I valori che ci spingono ad agire, probabilmente, non sono condivisi da chi ci amministra. Questo ci rammarica”.