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Polveri sottili, per Benevento il 2024 si è chiuso entro i limiti. Ma le direttive diventeranno più severe

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Il 2024 si è concluso con un bilancio a due facce per Benevento sul fronte dell’inquinamento atmosferico. Da un lato, i giorni di sforamento del limite di PM10 sono stati 19, ben al di sotto del massimo annuale di 35 consentito dalla legge; dall’altro, gli ultimi giorni di dicembre hanno registrato valori di polveri sottili molto superiori alla norma.
In particolare il 31 dicembre c’è stato un picco significativo, con una media giornaliera di 90 µg/m³ rilevata dalla centralina presso lo stadio Ciro Vigorito, in contrada Santa Colomba. Hanno contribuito le condizioni meteo sfavorevoli, contraddistinte da alta pressione e assenza di vento. Concentrazioni ancori più alte sono state registrate il primo giorno del nuovo anno, ma l’Arpac (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) ha sottolineato che questi valori sono influenzati principalmente dai botti di Capodanno.
Analizzando i dati del 2024, i mesi invernali si confermano i più problematici: febbraio e marzo 4 sforamenti, gennaio e marzo 3. Due se ne contano anche a giugno, a causa della sabbia del deserto, e uno solo ad aprile, maggio e settembre. I mesi estivi e autunnali – luglio, agosto, ottobre e novembre – non hanno invece registrato alcun superamento.
Attenzione, però, perché da qui ai prossimi anni (a partire dal 2030) le cose cambieranno e le normative diventeranno più stringenti con la nuova direttiva AAQD (Ambient Air Quality Directive): la soglia massima giornaliera del PM10 scenderà da 50 µg/m³ a 45 µg/m³ e i giorni di tolleranza annuale si ridurranno da 35 a 18.
Questi valori, sebbene più severi, restano comunque più alti rispetto alle raccomandazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Ad esempio, l’OMS consiglia per il PM2.5 un limite giornaliero massimo di 15 µg/m³, mentre in Europa è fissato a 25 µg/m³.
Anche per Benevento sarà fondamentale adottare politiche ambientali adeguate alle nuove norme e mantenere alta l’attenzione sull’inquinamento atmosferico. Solo così sarà possibile garantire una qualità dell’aria migliore per i cittadini, rispettando le direttive future e, magari, avvicinandosi agli standard più rigorosi dell’OMS.