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POLITICA

Zes, Barone (Lega): ‘Firma Giorgetti per risorse credito d’imposta ottima notizia, ora bisogna accelerare’

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“La firma, da parte del ministro Giorgetti, del decreto che sblocca 1,8 miliardi di euro per il credito d’imposta per la Zes unica è sicuramente un’ottima notizia, bisogna soltanto accelerare. Ora le imprese che vorranno investire devono comunicare, tra il 12 giugno e il 12 luglio, all’Agenzia delle Entrate le spese da sostenere entro il 15 novembre e quelle già effettuate dopo l’approvazione della norma sulla Zes”. Così Luigi Barone, responsabile nazionale Coesione Territoriale e Zes della Lega Salvini Premier e candidato alle Europee, che nei giorni scorsi ha incontrato una delegazione di imprenditori campani che hanno chiesto dei chiarimenti sulle procedure.

“La Zes Unica Mezzogiorno (www.strutturazes.gov.it/it/sportello-unico/presenta-qui-la-domanda/) è completamente operativa dal primo marzo e le domande per l’autorizzazione unica possono essere presentate esclusivamente alla piattaforma telematica dello sportello Sud Zes, ora con la firma del ministro Giorgetti ci sono anche le risorse. Per cui i Suap territorialmente competenti dovranno indirizzare l’utenza verso lo sportello digitale, altre strade di accesso non ce ne sono. Quando si avviano percorsi nuovi ci sono sempre dubbi ma nel caso specifico della Zes è tutto chiaro. Sul sito della Zes Unica l’iter è semplice e seguendo le indicazioni si possono caricare le richieste, al front office dedicato, con una certa facilità” aggiunge Barone che continua: “Ovviamente una cosa è l’autorizzazione unica, altra cosa è il credito d’imposta che, come dicevo prima, va invece richiesto all’Agenzia delle Entrate. Sono due cose differenti: per l’autorizzazione l’interlocutore unico è la Struttura di Missione Zes, per il credito d’imposta bisogna presentare all’Agenzia delle Entrate un’apposita comunicazione nella quale devono essere indicati i dati degli investimenti agevolabili e del credito d’imposta del quale è richiesta l’autorizzazione alla fruizione”.

La Zes comprende 2.550 comuni ricadenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. “Potranno beneficiare di condizioni di vantaggio per investimenti e per attività di sviluppo d’impresa sia le aziende già operative, sia quelle nuove. Il credito d’imposta, fino ad un massimo del 45%, è concesso per nuovi investimenti a partire da 200mila euro: per acquisto o leasing di nuovi macchinari, impianti e attrezzature destinati a strutture produttive già esistenti o realizzate nel territorio; per acquisto di terreni e acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti (il costo di terreni e immobili non può superare il 50% dell’investimento programmato)”, afferma Barone che spiega: “E’ previsto un credito di imposta per le grandi imprese pari al 15% per le aree dell’Abruzzo che rientrano nella carta degli aiuti a finalità regionale, al 30% per le regioni di Molise, Basilicata e Sardegna e al 40% per la Campania, la Puglia, la Calabria e la Sicilia. Le percentuali sono aumentate di 10 punti per le medie imprese e di 20 per le piccole. Il credito d’imposta viene concesso nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti e potrà essere cumulato con altre agevolazioni statali che ricomprendono gli stessi investimenti, nel rispetto dei limiti previsti dalle normative europee in materia”.

A proposito di interlocuzione e condivisione, il responsabile nazionale Coesione Territoriale e Zes della Lega afferma: “Si sono già svolti alla Struttura di Missione i tavoli tematici e il tavolo di confronto con alcune regioni del Sud e rappresentanti di Anci e Upi per l’elaborazione del piano strategico della Zes Unica”. Riguardo, infine, eventuali miglioramenti delle attuali normative sulla Zes, Barone afferma: “Condivido la proposta dell’ex commissario Zes Campania Giosy Romano di determinare un meccanismo di accesso automatico al credito d’imposta con il via libera all’autorizzazione unica e anche di ulteriore semplificazione con la Scia evitando il passaggio in conferenza dei servizi. Per attrarre investimenti e investitori è necessario sburocratizzare per davvero, permettere agli imprenditori di ottenere le autorizzazioni in tempi rapidissimi e accedere alle risorse con altrettanto facilità, diversamente la battaglia sarà persa in partenza”.

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