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Cautano, la lettera: “Famiglie ‘recluse’ dal tramonto all’alba a causa dei cinghiali”

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“Più di una famiglia di Cautano, con abitazioni ai limiti del centro urbano e quindi ancora circondate da qualche porzione di orto e di albero da frutta, vive ormai in reclusione dal tramonto all’alba. Una sorta di ritirata obbligatoria, come durante il servizio militare ma ad orari assai anticipati, costringe a chiudersi in casa prima che l’oscurità serale avanzi per evitare famigliole di cinghiali che hanno preso l’abitudine di razzolare negli orti che contornano le abitazioni.
Nessun rimedio posto in essere ha consentito di allontanare gli invasori. Le recinzioni perimetrali non scoraggiano le bestiole né vale ad allontanarli l’uso dei repellenti in commercio. La reclusione forzata segnalata a chi di dovere non pare incontrare provvedimenti (e quali?) e così la libera circolazione degli animali diventa restrizione alla libera circolazione delle persone .
Curiosamente mentre mancano tutele idonee per le persone oltre che ai raccolti, si è appreso che anche quest’anno per non intralciare la riproduzione di questi animali il calendario di caccia della Regione Campania sarà per una decisione di un Tribunale amministrativo , i cui esponenti non sembrano tenere in conto la gravità della minaccia oltre che le restrizioni alla libera circolazione delle persone , sarà aperto con dilazione rispetto alla data in cui sarà aperta la caccia in altre Regioni ( e forse questa la autonomia differenziata cui molti aspirano?).
Non si vuole pensare che sia sufficiente la caccia a risolvere o mitigare il problema ne contraddire le nobili motivazioni di chi contrasta la caccia e mette in discussione il calendario venatorio ma per un attimo pare giusto invocare tutela anche per le famiglie che senza colpa devono subire la restrizione di non poter circolare dal tramonto”. (Carmine Meoli)