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Centro Polifunzionale, i chiarimenti della cooperativa Esculapio

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“Mi ritrovo spesso qui, paradossalmente grazie ad articoli “infamanti”, a poter dire la mia verità; sempre difforme da quella riportata dalla cronaca, così come già successo in precedenza. Premetto che il motivo e la decisione di lasciare il Centro Polifunzionale Disabili denominato “La Fenicia”, non riguarda sicuramente i canoni di fitto, sui quali spenderò comunque qualche commento, ma bensì riguarda un servizio che non è risultato essere quanto prospettato inizialmente”. Lo scrive in una nota il presidente della cooperativa Esculapio, Raffaele Basso.

“Per meglio spiegarmi – spiega -, in data 23/10/2019, la Cooperativa Esculapio di Napoli o, come direbbe un famoso comico, di “Napoli Napoli” , di cui il sottoscritto, napoletano ( e non di Caserta, o Casal Di Principe, come ci si diverte spesso a definirmi senza conoscere i fatti) e residente della zona ospedaliera, ne è il Presidente, riceve l’aggiudicazione definitiva  per una procedura di gara e non per un contratto di fitto di una struttura, per lo più concessaci in condizioni di inagibilità. Svolgiamo il nostro lavoro con sacrificio e devozione, ma non siamo stupidi, e pertanto non avremmo mai iniziato un servizio in un territorio non a noi familiare e gestito da vaucher. Chi avrebbe mai scelto uno sconosciuto per affidare un proprio caro disabile?! Si dice che il Comune ripeterà la suddetta procedura di gara nei mesi a seguire, ed anticipo a voi ed ai vostri lettori che, se ben normata, la Esculapio parteciperà nuovamente.

Per quanto concerne i canoni – spiega Basso -, la Esculapio presentò al Comune regolari fatture di lavori di straordinaria manutenzione non imputabili alla gestione della Cooperativa, ed infatti ci furono riconosciuti e scorporati dai canoni, a patto di presentare una perizia giurata oltre il report fotografico e la fattura. La Cooperativa si è semplicemente rifiutata, consigliata dai propri avvocati, di affrontare ulteriori costi per una situazione non attribuibile alla Cooperativa. Ci tengo a rimanere distante dalle dinamiche locali, a causa delle quali il Dirigente, costantemente sotto pressione, a volte eccede.

Detto ciò, come da Nostra pec del 02/03/22 inviata alla Stazione Appaltante – conclude la nota -, siamo debitori di €8.200,00 per l’anno 2021 e per i mesi del 2022 dei quali abbiamo usufruito. Si è sentito parlare di danno alle casse del Comune, ma le uniche casse danneggiate sono quelle della scrivente. Il Comune, piuttosto, si ritrova una struttura perfetta all’interno della quale, per renderla fruibile, la Cooperativa ha speso oltre €30.000,00″.

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