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Comune di Benevento

Sequestro pini, Giorgione ironizza con De Iapinis: ‘Impugnare un atto non significa essere sovversivi’

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“Apprendo che il sig. De Iapinis si duole in quanto avrei affermato che “il sequestro è irregolare” e che avrei “dichiarato guerra alla magistratura…”. Ebbene, ribadisco che ho invitato l’amministrazione ad impugnare il sequestro “poiché lo ritengo infondato in fatto ed in diritto”.

Il sequestro, Sig. De Iapinis, è stato emesso per una paventata irregolarità amministrativa – scrive in una nota l’assessore comunale all’Ambiente, Gerardo Giorgione – e non ho detto “che è irregolare”. Le sarà stato riportato qualcosa di distorto.

Caro presidente, (chiedo scusa non mi sovviene il nome del “movimento” che lei rappresenta), il sottoscritto ha sempre portato, e continua a farlo, rispetto per la magistratura ed i giudicanti “tanto è che si e recato personalmente a depositare una relazione in Procura… ma lei, forse, impegnato ad ascoltarle le centinaia di persone aderenti al suo movimento, non se ne è avveduto di tale azione, corroborativa dell’azione del Magistrato inquirente, o forse, scientemente, ha fatto finta di scordarlo.

Certamente, il nostro ordinamento, ed il codice di procedura penale, ci consente nella previsione dell’art. 324 cpp (evito il ricorso per saltum in Cassazione) di poter impugnare qualsivoglia atto cautelare ove, a parere di chi impugna, non sia fondato. Questo – prosegue Giorgione – è diritto e non significa “essere sovversivi o dissotterrare l’ascia di guerra, dichiarando l’attacco alla magistratura… Il tempo delle “ombre rosse” (lei ricorderà questa opera cinematografica) è finito. Nei paesi democratici, come il nostro, si discutono le ragioni contrapposte e poi, alla fine di un giudizio, il giudice terzo farà prevalere l’una o l’altra ragione. Mi viene da chiederLe se lei, persona nota, sia politicamente che a livello imprenditoriale, ha mai avuto modo di impugnare qualche atto in tribunale? E se lo ha fatto, per caso è un sovversivo?

Concludo, caro, sig. De Iapinis, dicendole che il Sig. Sindaco, ex Ministro della Giustizia, è persona rispettosissima del ruolo dei magistrati, ma oggi rappresenta un Ente ed ha l’obbligo di impugnare un atto, proprio per evitarne un giudicato cautelare, presso il competente Tribunale delle Libertà. Il nostro ordinamento – conclude Giorgione – lo prevede, mi dispiaccio per lei che forse non ne era a conoscenza”.

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