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AMBIENTE

Samte, Agostinelli ai sindaci: “Inopportuni i nuovi ricorsi al Tar”

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“Ho letto con molta attenzione le dichiarazioni dei vari Sindaci in merito ai solleciti di pagamento inviati dalla SAMTE e non posso non sottolineare le molteplici imprecisioni”. Così in una nota Carmine Agostinelli, presidente dell’Organismo di liquidazione della società.

“Alcuni comuni – spiega – hanno presentato ricorso al TAR anche avverso la tariffa 2020. Ricorso identico a quello presentato avverso la tariffa 2019 che, 4 mesi fa, precisamente il 23 settembre 2020, è stato dichiarato dal TAR Campania inammissibile per difetto dell’interesse ad agire, come del resto quelli degli anni precedenti. Non voglio entrare nel merito di una eventuale responsabilità amministrativa anche per danni erariali nel riproporre tali ricorsi il cui esito, oggi, apparirebbe largamente prevedibile e come tale evitabile, vorrei piuttosto sottolineare l’opportunità o meno di riproporre tali ricorsi. Piaccia o no, il costo del segmento di competenza provinciale della tariffa rifiuti, deve ricadere sui Comuni che a loro volta lo ribaltano nella TARI. E non perché a qualcuno piaccia fare questo anziché altro. Questo è semplicemente dettato dalla Legge e cioè dal comma 3 dell’art 11 del D.L.195/2009 convertito in Legge n. 26 del 26-02-2010. A tal proposito, il Consiglio di Stato nel richiamare il concetto di “gestione dei rifiuti” stabilisce che “il controllo sulle discariche, benché chiuse o esaurite, o su altri siti destinati allo smaltimento dei rifiuti, rientra a tutti gli effetti nella gestione dei rifiuti”.

Ed a chi tenta di diffondere l’errato concetto che la SAMTE non svolga alcun servizio, ribadisco che la SAMTE, pur se in liquidazione, svolge proprio questo: la gestione post operativa o post mortem dei siti e degli impianti dell’intera Provincia di Benevento – attacca -. In merito al quesito postomi a mezzo stampa sul calcolo degli interessi moratori, vorrei far notare al collega sindaco una sola cosa: si tratta di interessi moratori fino all’anno 2017, inseriti nel Bilancio al 31/12/2017, quando la SAMTE e la Provincia erano a totale trazione PD, partito molto caro al collega, se non erro. Sono proprio gli anni in cui si è determinato lo scempio di cui oggi paghiamo le note conseguenze. Dov’erano in quegli anni i controlli interni ed esterni? E che livello di profondità hanno avuto per non rilevare la gravità della situazione sfociata in un concordato milionario, proseguita poi in un ulteriore accumulo di perdite gestionali?

Con l’attuale gestione – aggiunge Agostinelli – ogni spesa, ogni voce di costo è stata rivista al ribasso! Sono pronto e disponibile ad ogni confronto. Confronto nel quale vorrei comprendere anche se i vari Comuni hanno assolto all’obbligo di prevedere nel PEF la quota relativa al costo del segmento provinciale dei rifiuti. Non farlo comporta una responsabilità contabile sanzionabile dinanzi alla Corte dei Conti. Farlo e non versare quanto dovuto, potrebbe addirittura andare oltre la responsabilità contabile. Non è assolutamente vero, come qualcuno afferma, che ogni anno i Comuni vengono chiamati a ripianare i debiti della SAMTE. La società ha chiuso il suo ultimo Bilancio in sostanziale pareggio, con poco più di 4 mila euro di utile d’esercizio. Lo squilibrio finanziario, cioè la cronica carenza di liquidità è unicamente il frutto del mancato pagamento da parte dei Comuni.

La società, grazie anche all’approdo nella fase di liquidazione volontaria – sottolinea -, ha tagliato tutto ciò che poteva. Basti pensare al personale: da 54 dipendenti, a seguito di licenziamenti, dimissioni, distacchi e/o cessioni, oggi se ne contano meno di 30, tutti part time con 12 ore settimanali o poco più. Il costo totale del personale è ridotto ad un quarto. E neanche questi ridotti stipendi riusciamo a pagare. A nulla servono gli sforzi dei lavoratori, della società e della Provincia stessa se continua questo conflitto istituzionale. Tutte le operazioni compiute dalla Provincia e dalla società hanno determinato un progressivo abbassamento della tariffa. Ogni anno, pur se non è stato semplice, la tariffa è scesa ed oggi siamo a meno del 50%. Con il passaggio alla fase di liquidazione si è passati con la rideterminazione della tariffa 2019 da € 14,57 ad € 7,85, per passare nel 2020 ad € 7,70 e nel 2021 ad € 7,12. Se i Comuni non pagano non c’è soluzione! Le Responsabilità un giorno probabilmente verranno accertate, ma sarà troppo tardi. Le soluzioni occorrono adesso!

La SAMTE – conclude – sta dando una grande prova di resistenza rispetto alla cronica incapacità del sistema e rispetto ad una legge regionale mai attuata. Una resistenza a cui stanno contribuendo in primis i lavoratori e la Provincia di Benevento, ma anche i sindacati che con garbo e compostezza affrontano al nostro fianco queste spiacevoli dinamiche. Ricorrere nuovamente al TAR, o accampare altre futili ed infondate questioni, appare unicamente come una scusa ed un pretesto per allungare ulteriormente i tempi e non pagare nell’immediato. Cui prodest?”.

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