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Riapertura della scuola primaria, i genitori scrivono a Mastella

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“Alla luce di quanto disposto dall’Ordinanza Regionale n. 90 del 15.11.2020, confermata dall’Ordinanza n. 92 del 24.11.2020, il 30 novembre, laddove le condizioni sanitarie lo consentano, finalmente potrà riprendere la didattica in presenza per gli alunni delle classi dalla seconda alla quinta della scuola primaria, oltre che a quelli della prima della scuola secondaria di primo grado”. Così in una lettera indirizzata ad sindaco Clemente Mastella e all’assessore all’Istruzione, Rossella Del Prete, un gruppo di oltre 70 genitori sanniti.

“Orbene – scrivono -, noi genitori, laddove la Giunta Regionale lo preveda, auspichiamo che anche a Benevento i nostri figli possano riprendere la frequentazione in presenza della scuola, che – alla luce dei protocolli stilati ed adottati dagli addetti ai lavori – è e rimane uno dei luoghi più sicuri e controllati. Non sarebbe infatti concepibile che , in presenza di autorizzazione Regionale all’apertura, i nostri figli rimanessero – unici in Italia ed in Europa – a dover continuare a vedere leso il proprio diritto allo studio, ugualmente da tutelare rispetto a quello alla salute – che è e sarebbe evidentemente compresso e compromesso dal procrastinarsi della DAD la quale, oltre ad essere assolutamente inefficace, è assolutamente contraria a tutto quello che la scuola ha rappresentato e rappresenta, ovvero quel luogo in cui si contribuisce, in misura determinante, a far crescere la personalità dei ragazzi, a radicare i loro valori, a definire e consolidare le loro speranze, a metterne alla prova intelligenza, socialità, creatività, in cui si prepara il domani della nostra civiltà e della nostra democrazia.

La scuola infatti – aggiungono – non è soltanto contenuti e programmi, ma è anche e soprattutto socializzazione, confronto, amicizia ed affetti e nessuna DDI, per quanto ben fatta, potrà mai sostituire la didattica in presenza. Questo non lo diciamo solo noi, ma fior di esperti, tra cui lo stesso coordinatore del CTS, dott. Miozzo, la stessa OMS, oltre a numerosissimi pediatri e medici, e questa, se finora ha potuto rappresentare un surrogato della didattica in presenza – con scarsissimi risultati – , non può diventare la regola, anche alla luce del fatto che la stessa si protrae, oramai, da oltre un mese e mezzo. Sono ben altre le situazioni che al di fuori della scuola determinano o aumentano i contagi; aperitivi, gruppi di adolescenti o adulti senza mascherina, mascherine usate male, affollamento di metro e mezzi pubblici. Sarebbe onestamente assurdo continuare con la chiusura in presenza della scuola, per tutelare la salute, e permettere invece che i nostri figli possano contagiarsi nei luoghi pubblici, nei parchi o nei centri commerciali.

Per cui è necessario che, laddove la Regione Campania – che si è dimostrata rigorosissima nell’adozione di provvedimenti a tutela della salute pubblica – dovesse ritenere esaurita la fase più emergenziale – spiegano -, ritenendo sussistere dati epidemiologici sufficienti per garantire il ritorno a scuola, anche i bambini di Benevento possano e debbano vedere garantito tale proprio inviolabile diritto. La didattica in presenza deve riprendere anche da noi, ovviamente con il rispetto dei protocolli e delle regole, e con la massima cautela ed attenzione. Sarebbe infatti impensabile che, in assenza di dati scientifici specifici, relativi al territorio cittadino, nella loro interezza, con gli aggiornamenti giornalieri e con le indicazioni scientifiche prognostiche del minor impatto – contagio dovuto alla sospensione “ in presenza” dell’attività didattica, possa venire da Lei emesso un provvedimento di proroga della DAD.

Anche alla luce degli screening effettuati dalla Regione Campania – concludono -, da cui risulta una risibile percentuale di contagiati tra la popolazione scolastica del territorio. Piuttosto, confidiamo nel suo buon senso e nella sua correttezza ed onestà intellettuale e ci auguriamo quindi che, in presenza di Ordinanza Regionale autorizzativa, anche lei si conformi al dettato regionale e nazionale, consentendo la tanto auspicata riapertura “ in presenza” delle attività didattiche”.

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