SANNIO
Scomparsa del vescovo D’Alise, il ricordo della comunità di Limatola

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Il Dott. Massimiliano Marotta, Responsabile del Gruppo Appartamenti per anziani “Calicantus Residence” di Limatola, unitamente a tutta la comunità limatolese, ai gruppi parrocchiali, al Parroco della Parrocchia di San Biagio Vescovo e Martire e di Sant’Eligio Mons. Don Pietro De Felice e al Parroco della Parrocchia di San Tommaso Apostolo e della Chiesa Ognissanti in AGP Don Amedeo Damiano partecipano con dolore alla scomparsa del Vescovo di Caserta Giovanni D’Alise.
Il 30 settembre scorso era stato ricoverato nel reparto Covid dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta e ieri, alle prime luci dell’alba, è tornato alla casa del Padre. Era stato nominato vescovo della Diocesi di Caserta il 21 marzo del 2014 da Papa Francesco. A conferirgli il primo incarico episcopale era stato, invece, Papa Giovanni Paolo II, che nel giugno del 2004 gli aveva affidato la diocesi di Ariano Irpino e Lacedonia. La salma è stata tumulata già ieri presso il Duomo di Caserta e alla cerimonia hanno potuto partecipare soltanto i familiari del vescovo, il vicario generale della diocesi di Caserta, don Gianni Vella, e pochi sacerdoti. E per evitare assembramenti non potranno essere in molti nemmeno quelli che avranno accesso alla messa in ricordo di monsignor D’Alise che l’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe celebrerà oggi pomeriggio alle 18, sempre in Duomo.
Il vescovo Giovanni D’Alise era a tutti gli effetti un pastore con il cuore di padre. Tanti i suoi gesti di affetto e di vicinanza profusi alla comunità di Limatola, presso cui negli anni si è recato spesso in visita pastorale e per partecipare a tanti momenti di fede e di preghiera.
E’ ancora vivo il ricordo della sua visita agli anziani ospiti del “Calicantus Residence” e ai bambini e ai ragazzi delle case famiglie di Limatola, un momento di preghiera, ma anche di dialogo e di condivisione. Alla fine della sua vita terrena, ci ha dato una grande lezione per come ha accolto la sofferenza e l’ha affrontata, nel nascondimento e con grande dignità. Di questo gli siamo debitori e diciamo grazie al Signore per avercelo donato. Il Dio Creatore, di cui il Vescovo Giovanni è stato in vita indimenticabile cantore, lo accolga tra le sue braccia misericordiose.