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Ospedale “San Pio”, arriva la chirurgia oncologica in 4k Ultra-HD

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Nel quadro del generale miglioramento strutturale che il nuovo management, guidato dal Direttore Generale, Dott. Mario Nicola Vittorio Ferrante, sta portando avanti nell’A.O.R.N. “San Pio”, è in corso anche un importante intervento di ammodernamento delle tecnologie sanitarie.

Presso la U.O.C. di Chirurgia Generale ed Oncologica, diretta dal Dott. Mario Annecchiarico, da alcuni mesi si stanno testando sistemi di Videochirurgia di ultima generazione in 4k ULTRA-HD per la chirurgia laparoscopica, per l’acquisizione definitiva dei quali l’azienda ha avviato le relative procedure.

Si tratta di un sistema di visione, che permette al chirurgo operatore di guardare le immagini in uno schermo da 55 pollici ULTRA-HD 4K, con una resa molto superiore rispetto agli schermi HD e Full HD (il numero di pixel dell’immagine in 4K Ultra HD è quattro volte superiore al formato Full HD) e una magnificazione dell’immagine endoscopica che permette di identificare con la massima precisione anche le strutture più piccole o estremamente sottili come vasi sanguigni, linfatici e strutture nervose.

A tutto questo si aggiunge la possibilità di avere una visione in fluorescenza, dopo la somministrazione di un farmaco (verde di indocianina) in corso di intervento, che fornisce importanti informazioni sia di carattere anatomico che di carattere funzionale, al fine di migliorare l’outcome chirurgico del paziente.

L’utilizzo di questa tecnologia nelle sale operatorie della Chirurgia Oncologica è stato avviato in concomitanza dell’inizio dell’emergenza COVID, periodo durante il quale le attività chirurgiche per patologie tumorali non hanno avuto nessuna interruzione, avendo l’Azienda predisposto dei percorsi dedicati, che hanno permesso e permettono tuttora di avere le cure necessarie nella massima sicurezza.

Proprio a tal proposito, è stato di recente acquisito un sistema di insufflazione e aspirazione dei gas per la chirurgia laparoscopica, raccomandato dalle principali società scientifiche nazionali ed internazionali per la prevenzione del rischio contagio da Sars COV-2, sia per i pazienti che per gli operatori durante interventi di chirurgia laparoscopica.

Con questo sistema sono stati eseguiti interventi per tumore dello stomaco, del colon, del retto e epatobiliopancreatici oltre che interventi per patologie benigne.

“L’innovazione tecnologica oggi assume un importanza fondamentale in chirurgia – afferma Annecchiarico – e soprattutto in chirurgia oncologica, con un peso pari a quello che può avere la sperimentazione di un nuovo farmaco. Avere la possibilità di eseguire interventi di chirurgia maggiore con tecniche mininvasive avendo una visione dell’anatomia e del campo chirurgico migliore di quella che può avere l’occhio umano in chirurgia tradizionale offre indubbi vantaggi al paziente sia in termini di risultato oncologico che di ripresa post-operatoria, con degenze più brevi e rapido ritorno alla normale attività quotidiana; grazie alla volontà e all’impegno del Direttore Generale Ferrante e di tutta la direzione strategica è in atto un importante sforzo per rendere questa struttura moderna e all’avanguardia anche nel settore della chirurgia oncologica. Il principio basilare su cui basiamo l’approccio al paziente oncologico, grazie alla collaborazione con tutti i colleghi delle altre discipline, è quello della presa in carico: accertata o ipotizzata una diagnosi di neoplasia, – continua Annecchiarico – il paziente è al centro di un percorso tecnico-scientifico, che non prescinde dalla fiducia e dall’umanizzazione alla base del rapporto medico-paziente, volto alla pianificazione di un percorso diagnostico-terapeutico multidisciplinare (PDTA) che lo porterà all’intervento chirurgico, personalizzato e più adeguato alle sue necessità secondo le più recenti linee guida nazionali ed internazionali e che continuerà per tutto il percorso di cura.”

In meno di un anno di attività e con tutte le difficoltà legate all’emergenza Covid, presso la UOC di Chirurgia Generale e Oncologica sono stati eseguiti circa 120 interventi per tumore, prevalentemente di stomaco, pancreas, fegato, colon-retto e tiroide, in più della metà dei casi con tecnica laparoscopica, ed in particolare il 78% degli interventi per neoplasia del colon, il 75% per neoplasie del retto e il 50% per patologia gastrica maligna, percentuali molto al di sopra della media nazionale.

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