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Referendum acqua, il Consiglio rinvia delibera. Il Comitato ABC non si arrende

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“Il Consiglio Comunale di ieri è stato caratterizzato dall’approvazione del Bilancio grazie alla presenza in aula dei tre consiglieri del Partito Democratico (nuovi alleati della maggioranza) e della consigliera Giuliana Sanginario di Patto Civico.
All’ordine del giorno c’era anche la proposta di delibera che intendeva semplificare la bocciatura del referendum per la gestione pubblica dell’acqua nella nostra città. Il Comitato – si legge in una nota – aveva richiesto formalmente il ritiro della stessa con una pec inviata al presidente De Minico, al Sindaco, ai consiglieri comunali ed al Segretario Comunale.
Il Consiglio Comunale ieri ha deciso di rinviare la delibera scritta in maniera confusionaria, con l’unico intento di togliersi dalle mani quanto prima la patata bollente della richiesta di 3.285 elettori che hanno chiesto la ripubblicizzazione dell’Acqua.
Non è certamente il caso di esultare per il raggiungimento dell’obiettivo minimo prefissatoci perché la maggioranza tornerà alla carica per impedire l’esercizio del diritto di voto e favorire l’alleata Gesesa, che ha lanciato la candidatura del suo ex presidente Gino Abate.
Il dato di fatto – continua il Comitato ABC – è che dopo un anno e mezzo dal deposito delle firme siamo ancora al punto di partenza e l’Amministrazione non ha fatto ancora nulla per la celebrazione del referendum, eccetto l’approvazione del regolamento proposto e scritto dal Comitato, ma solo a seguito dell’intervento del Difensore Civico Comunale.
L’unica certezza che il Comitato può dare alle migliaia di soci e simpatizzanti sparsi perla provincia è che non arretriamo nemmeno di un centimetro nella battaglia per l’Acqua pubblica e continueremo a gridare forte di non votare per questa classe politica che tratta l’Acqua solo come una merce di scambio.
Le continue crisi idriche di questa estate (come purtroppo avevamo ampiamente anticipato) – conclude la nota – dimostrano che la questione Acqua pubblica si pone drammaticamente ai primi posti dell’agenda politica”.