ECONOMIA
Crisi e Covid-19, i locali notturni chiedono attenzione: “Settore completamente dimenticato”

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“I cosiddetti ‘locali notturni’ di cui nessuno parla anche perché frequentati da un altra categoria che non interessa a nessuno i giovani, i ragazzi del futuro”. Così i locali della movida in una riflessione nel gruppo “Quelli della notte”.
“I bar notturni – scrivono – hanno lo stesso codice Ateco 56.3 dei bar normali, si ricorda che ad ogni codice Ateco corrisponde uno specifico trattamento fiscale ‘riaprire rispettando le specifiche disposte dal Governo con i rispettivi Decreti non solo non ci farebbe incassare nulla, ma non ci permetterebbe nemmeno di ricevere la cassa integrazione per i dipendenti e i cosiddetti bonus ridicoli che comunque finora non abbiamo ricevuto, senza dimenticare le molteplici spese di gestione giornaliera’. Nonostante siamo stati i primi esercenti a chiudere spontaneamente nella prima settimana di marzo per la tutela della salute dell’intera comunità e prima di qualsivoglia decreto impositivo, le istituzioni non ci hanno citato in nessun tavolo di lavoro.
Ad oggi – sottolineano – non sappiamo quando potremmo riprendere a lavorare. Pertanto si propone, anche se invano: individuare un codice Ateco specifico per le attività che esercitano di sera e notte; prolungamento della cassa integrazione dei dipendenti; misure di sostegno al pagamento degli affitti; soppressione di tutte le tasse comunali a partire da Marzo 2020 fino alla ripresa della fruizione totale dei locali senza restrizione degli spazi e senza vincoli per i momenti di aggregazione e sviluppo della categoria della notte.
Un pensiero – concludono – a tutti i detrattori del mondo della notte che in questi anni non ci hanno risparmiato attacchi senza giustificazione e che in questo momento attraverso i social ci manifestano la loro felicità per l’avvenuta liberazione del centro storico dagli oppressori. Ebbene a questi signori diciamo che sicuramente vi libererete di qualche locale perchè non tutti avranno la forza di rialzarsi, ma non vi libererete mai dei giovani, dei ragazzi, del futuro!”.